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2 giugno / Centro Storico / Piazza Cavalli

«Anche i piacentini aspirano alla pace e alla giustizia come beni inscindibili»

Il discorso del prefetto Daniela Lupo in piazza Cavalli dove si è celebrata la festa della Repubblica

«All’inizio di questo 2022 cominciavamo ad avvertire, grazie alla straordinaria campagna vaccinale, una maggiore fiducia sul controllo della pandemia, dopo la durissima esperienza vissuta dalla provincia di Piacenza nel 2020, e poi le giustificate speranze e la potente ripresa economica del 2021, ma un nuovo gravissimo colpo, il 24 febbraio, si è abbattuto sull’Europa e sul mondo. L’invasione dell’Ukraina da parte della Russia, con la quale noi europei, e in particolare noi italiani, avevamo intessuto importanti rapporti economici, di amicizia e di fiducia ha radicalmente cambiato le nostre prospettive e la nostra percezione del mondo intorno a noi».
Così il prefetto di Piacenza Daniela Lupo ha esordito nel suo discorso ufficiale sul palco in piazza Cavalli, la mattina del 2 giugno, per la solenne celebrazione della Festa della Repubblica.

«La nostra Repubblica, con il referendum del 2 giugno del 1946 – he detto il prefetto - è stata voluta dagli italiani, desiderosi di chiudere ogni continuità con il fascismo e con la monarchia che lo aveva accolto e sostenuto a lungo, e ancor più desiderosi di pace, dopo i lutti della seconda guerra mondiale. In quel giorno, ci fu anche la prima volta delle donne italiane al voto, dopo oltre un secolo di lotte e tentativi. Si elessero anche i membri dell’Assemblea Costituente e nasceva l’anno seguente la nostra Costituzione repubblicana, espressione compiuta degli ideali e dei valori fondanti della nostra comunità nazionale».

«L’Italia repubblicana ripudia l’invasione di uno stato sovrano, in pieno accordo anche con la Carta delle Nazioni Unite del 1945, e non può che soccorrere il popolo aggredito, nei modi e con gli strumenti concordati “in condizioni di parità con gli altri Stati”, in particolare nell’ambito dell’Unione Europea, nell’anno in cui ricorre il trentennale del Trattato di Maastricht, importante svolta nel processo avviato col trattato di Roma del 1957. Questo siamo noi italiani, per scelta dei nostri padri e dei nostri nonni: un popolo che aspira alla pace e alla giustizia come beni inscindibili. Lo hanno confermato, ancora una volta, i cittadini di Piacenza, con il soccorso immediato e caloroso dato ai profughi di guerra, soprattutto donne e bambini, che sono venuti a cercare pace e sicurezza anche in questa provincia, come in tutta l’Unione Europea. Ad oggi, nella provincia di Piacenza sono presenti circa 1.700 profughi dall’Ukraina, quasi esclusivamente donne e bambini, ospitati per il 90% nella rete familiare».

«La Prefettura ha attivato un’Unità di Crisi per il coordinamento e monitoraggio degli interventi assistenziali in favore dei profughi ucraini, composta da Provincia, Comuni, Ausl, Protezione Civile, Ufficio Scolastico Provinciale, Forze dell’ordine, Enti del Terzo Settore. E’ stata reperita ospitalità, con avvisi pubblici rivolti agli operatori privati, presso le amministrazioni comunali del Capoluogo e di altri comuni. I minori, grazie all’impegno delle scuole e dell’Ufficio scolastico, hanno trovato inserimento e supporto nel sistema educativo di istruzione e formazione nazionale. L’Ausl ha provveduto ai controlli e alle vaccinazioni antiCovid, avviando anche l’intervento di psicologia dell’emergenza in favore dei profughi, ma anche di professionisti e volontari che li stanno accogliendo sul territorio. Fondamentale l’opera della Caritas, che ha accolto oltre cento persone ed è sempre pronta per ulteriori disponibilità».

«Come per la pandemia, la coralità e integrazione degli sforzi ha segnato la capacità di reazione della provincia di Piacenza. Questo territorio che, con straordinaria forza d’animo e stretti rapporti di solidarietà, senza mai perdere di vista i più deboli, si è riorganizzato e adattato alle difficili condizioni della pandemia e si è lanciato, appena possibile, nella ripresa economica con creatività e fiducia, oggi partecipa alle nuove sfide che la guerra alle porte dell’Unione Europea drammaticamente pone». Il sistema Piacenza si conferma sempre più nella piena collaborazione fra realtà istituzionali, economiche, finanziarie e il mondo del volontariato, reagendo così compattamente alle criticità che continuano a emergere».

«Quest’anno, il trentennale delle stragi di mafia di Capaci e via d’Amelio che costarono la vita ai giudici Falcone e Borsellino e agli uomini della loro scorta è un ulteriore richiamo ad agire per l’affermazione dei valori di legalità e giustizia, in un’azione comunitaria e integrata con il contributo essenziale della Magistratura e delle Forze dell’Ordine. Prosegue l’ascolto del mondo giovanile, al fine di intercettare le manifestazioni di disagio e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo attraverso incontri con le scuole e la costante collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e la Consulta degli studenti, preziosi anche per il contributo alla predisposizione del materiale informativo a bordo dei mezzi pubblici. E’ stato costituito, nell’ambito del Gruppo Interforze, un nucleo di monitoraggio degli appalti legati al PNRR, per indirizzare e rafforzare i presidi a tutela della legalità e dell’efficacia ed efficienza nell’uso di finanziamenti pubblici così strategici, per la ripresa dell’economia e il superamento delle criticità portate dal conflitto in corso».

«Nel mese di marzo 2022 è stata siglata l’intesa con la sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, per l’applicazione del Protocollo sottoscritto tra Ministero dell’Interno e Ance, per promuovere la scelta responsabile di fornitori e subappaltatori nei settori maggiormente esposti al rischio di infiltrazioni mafiose. Ance avrà così accesso diretto alla banca dati ministeriale per acquisire, per conto delle imprese associate aderenti, la documentazione antimafia, controllando a monte il rischio di infiltrazioni mafiose, un’importante novità che consentirà anche ai privati di avvalersi di imprese preventivamente verificate».

Continua l’attività dell’Osservatorio per la sicurezza nei luoghi di lavoro, con la promozione di cicli di incontri rivolti agli operatori economici, con particolare riferimento ai settori dell’agricoltura e dell’edilizia, in cui si sono registrati gli eventi più significativi. Fondamentale è la massima sensibilizzazione degli operatori economici, anche nell’utilizzo dei fondi pubblici disponibili. Con il contributo dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, sono stati definiti i contenuti degli incontri, all’esito del monitoraggio dei bisogni, con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali. Il convegno di studi “Il lavoro negli appalti e nei subappalti” del marzo 2022 ha messo a fuoco le criticità nei processi di esternalizzazione realizzati attraverso l’appalto, in particolare sulla responsabilità solidale del committente e dell’appaltatore».

Festa della Repubblica, 2 giugno 2022 ©Del Papa/ilPiacenza

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