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«Per l'8 marzo le donne di Ottone donano aiuti ai profughi»

Il messaggio di Maria Lucia Girometta, vicesindaco Comune di Ottone, per la festa delle donne

«Nel 1917 a San Pietroburgo, le donne della città scesero in piazza per manifestare contro la guerra e continuarono la lotta fino a quando in febbraio si arrivò alla Rivoluzione Russa, che scoppiò l'8 marzo 1917 e con la quale si pose fine allo al zarismo. Questa data noi la conosciamo come la Festa della Donna; è un'occasione in cui molte ragazze e donne decidono di celebrare il proprio essere "femmine" con una cena, una serata in discoteca e altre goliardie. In realtà La Festa della Donna dovrebbe avere un significato di rivalsa e di rivendicazione per affermare i propri diritti e migliorare la propria condizione nella società, perché, ancora oggi, nella società la differenza tra uomo e donna, nonostante i grandi passi compiuti, continua a essere percepita, soprattutto in ambito economico e lavorativo. Meglio quindi lasciare da parte le cene e gli spogliarelli nella serata dell'8 marzo e rivalutare il concetto di uguaglianza che, ogni tanto, viene a mancare. 
Ecco perché le Donne di Ottone non festeggiano con le mimose o con cene pantagrueliche ma vogliono lanciare un messaggio di pace, in un momento così difficile per le tante spose, le tante mamme che devono lasciare i loro uomini, i loro figli a combattere una guerra cruenta e inspiegabile. E proprio per aiutare le tante persone che fuggono dalla guerra, insieme alla Parrocchia, si sono attivate per la donazione di generi alimentari, abbigliamento e biancheria».
Maria Lucia Girometta
Vicesindaco Comune di Ottone

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