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A Bettola vie dedicate a don Vincenzo Calda, Gino Bianchi e Alberto Cavallari

Tre vie del capoluogo, frutto di lottizzazioni recenti, verranno "battezzate" sabato 6 agosto. Il sindaco Negri: «Ricordiamo tre persone con legami bettolesi»

Tre nuove vie a Bettola verranno intitolate a persone che hanno segnato la storia del paese: don Vincenzo Calda, Ginetto Bianchi e Alberto Cavallari. Sabato 6 agosto alle ore 17 il sindaco Paolo Negri e gli altri amministratori scopriranno i cartelli delle nuove vie, nella zona di “Fra i Luoghi”. «Si tratta di tre lottizzazioni del capoluogo - spiega il primo cittadino -, verso la strada che conduce a Prato Barbieri, che non avevano ancora un nome. Una è stata completata vent’anni fa, una seconda qualche anno fa, l’ultima si sta completando adesso».

Il Comune di Bettola ha scelto di intitolarle a tre persone che avevano saldi legami con questa realtà nel corso del ‘900.

Don Vincenzo Calda è stato il parroco simbolo di San Bernardino del Dopoguerra. Arrivato a Bettola nel 1953, è scomparso nel 2007. «Era un prete moderno – lo ricorda il sindaco - che sapeva dialogare con i giovani. Aveva creato l’oratorio, il gruppo sportivo dei Diavoli Neri, che trascinava i giovanissimi a fare attività sportiva». Negli anni ’70 fondò la corale bettolese di San Bernardino, oggi coro Ana Valnure: «È stato un punto di riferimento per Bettola».

Gino (Ginetto) Bianchi, partigiano nella Resistenza, fu il primo sindaco bettolese del Dopoguerra (dal 1946 al 1951) e poi farmacista, mestiere che ha trasmesso ai figli Marco ed Elena. Fu il comandante della sesta brigata partigiana “Gianmaria Molinari” e ottenne la medaglia d’argento al valor militare.

Il piacentino Alberto Cavallari, tra le firme più note del giornalismo italiano del ‘900, direttore del Corriere della Sera (scomparso nel 1998), si era coniugato con una bettolese, la signora Maria Teresa (Marisa) Astorri. Con la famiglia – i figli Paolo e Andrea – è sempre rimasto legato a questo territorio. A Bettola trascorreva i momenti di riposo e coltivava molte amicizie. Qua è sepolto, nella cappella della famiglia della moglie.

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