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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"A cena con la scienza" chiude con Silvano Fuso la dodicesima edizione

All’agriturismo Boschi Celati affascinano la fallibilità della mente umana e la bellezza della scienza

Si è conclusa in bellezza venerdì 8 ottobre all’agriturismo Boschi Celati di Fossadello la dodicesima edizione di “A Cena con la Scienza” il ciclo di incontri organizzato da Confagricoltura Piacenza e Agriturist e coordinato da Michele Lodigiani, agronomo e già presidente di Confagricoltura Piacenza. Successo di pubblico per Silvano Fuso, chimico, ricercatore, insegnante, esperto di didattica delle discipline scientifiche e divulgatore che con una brillante relazione, in cui ha sapientemente intervallato nozioni scientifiche a curiosità e persino qualche giochetto illusionistico, ha accompagnato i numerosi presenti nei sentieri comuni tra scienza e democrazia, ha parlato della fallibilità della mente umana e dell'umiltà del metodo scientifico che avanza nella conoscenza riconoscendo eventuali errori. “Il metodo scientifico – ha spiegato Fuso - si basa sui riscontri fattuali e perciò fornisce risultati affidabili, non assoluti. Una teoria, ancorché presentata da una posizione minoritaria, viene affermata e validata dalla comunità scientifica se comprovata dai risultati ottenuti attraverso il riscontro del metodo scientifico. Per contro – ha proseguito Fuso – è normale che anche menti eccelse possano avanzare ipotesi che poi la scienza smentisce”.  Tra i casi illustri, il riferimento esplicito è a Luc Antoine Montagnier biologo e virologo francese, cofondatore della "Fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'AIDS" e professore presso l'Istituto Pasteur di Parigi che ha diretto e dove nel 1983 Françoise Barré-Sinoussi ha scoperto il virus dell'HIV vincendo insieme a lui il Premio Nobel per la medicina 2008. Negli anni, Montagnier ha promosso una varietà di teorie pseudoscientifiche e durante la pandemia di COVID-19, è stato un promotore della teoria del complotto secondo cui SARS-CoV-2, il virus della malattia, sarebbe stato creato deliberatamente e in seguito è fuggito da un laboratorio. Tale affermazione è stata confutata pressoché unanimemente dal mondo scientifico. «In questo senso – ha spiegato Fuso - la scienza è democratica perché consente a chi è in grado di dimostrarne la correttezza di validare la propria teoria, a prescindere dallo status di chi avanza l’ipotesi. Esattamente come non valida una teoria solo perché chi la presenta può vantare crediti per studi pregressi.  Anche uno sconosciuto può far cambiare idea all’intera comunità scientifica, è già successo molte volte e uno dei casi più noti è quello di Albert Einstein». Ci sono certamente anche differenze tra scienza e democrazia. Da lì lo scienziato ha toccato il delicato tema dell’opinione pubblica e del rapporto tra la scienza e i media. Citando la frase di Piero Angela “la velocità della luce non si decide per alzata di mano”, Fuso ha voluto precisare che la realtà fattuale dimostrata dalla scienza non può essere posta sullo stesso piano di opinioni che si affermano magari proprio in virtù della notorietà dei testimonial. «Il confronto con chi non rispetta il metodo scientifico – ha proseguito il professore - non va bene: è il problema del “false balance” per cui si conferisce rispettabilità e credibilità a personaggi che non lo meritano. I media comprendono con difficoltà queste argomentazioni. Il metodo scientifico consiste nell’apprendere umilmente la realtà dei fatti, questo è alla base anche di qualsiasi convivenza democratica. Le grandi tragedie sociali derivano dalla mancanza di basi fattuali e dalla prevalenza di posizioni pregiudiziali e ideologiche». La scienza ha tra le sue fondamentali caratteristiche il rifiuto di ogni principio di autorità e la libera circolazione delle idee; l’etica della trasparenza; la disponibilità al confronto; l’accettazione delle critiche e del dissenso e la condivisione di un linguaggio comune. La comunità scientifica è accessibile a tutti purché meritevoli, come dovrebbe succedere in democrazia. Fuso ha ricordato che la scienza ha una capacità straordinaria di autocorreggersi, è profondamente umile e questo sarebbe auspicabile anche in una democrazia matura, ma sono rari i casi in cui la politica fa autocritica, mentre nell’ambito scientifico questa è la norma.  E in chiusura, riprendendo l’importanza di affermare la scienza sulle mere opinioni e sulle ideologie non poteva mancare il riferimento a quanto avvenuto in Senato il 20 maggio 2021 quando i Senatori hanno votato in favore di un disegno di legge che vorrebbe equiparare l’agricoltura biodinamica, una nota accozzaglia di tecniche che nulla hanno di scientifico, all’agricoltura biologica. Confagricoltura Piacenza è intervenuta più volte contro quella norma e dunque ha plaudito, anche in quell’occasione alla voce della scienza che si è alzata in senato: quella di Elena Cattaneo, unico voto contrario. «Nella scienza c’è la consapevolezza che la nostra mente ci porta spontaneamente a commettere errori. La storia del pensiero umano è costellata da cantonate solenni a partire dal sistema geocentrico del sistema tolemaico, alla fusione nucleare fredda al caso stamina. Da questo punto di vista una maggior diffusione della cultura scientifica aiuterebbe a migliorare la convivenza tra i cittadini. Diffidate da chi vi offre certezze – ha concluso Fuso - chi cerca di fornire certezze inconfutabili o è un illuso è in malafede».

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