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Guerra in Ucraina / Gragnano Trebbiense

A Gragnano le suore lasciano la casa per i profughi e una volontaria insegna l'italiano

Le Scalabriniane di Casaliggio, molte delle quali anziane, si sono trasferite per fare spazio e accogliere le donne e bambini. Ad oggi a Gragnano 19 rifugiati: in 7 a lezione di Italiano grazie ad una volontaria

Non appena hanno visto le scene degli ucraini che scappavano dal loro Paese, a causa della guerra, le suore non ci hanno pensato due volte e hanno deciso di fare spazio per accogliere le donne profughe con i loro bambini. Hanno fatto la valigia e sono andate tutte in un'altra comunità, nella casa che le ospitava quando erano attive. Sono alcune delle suore anziane della Congregazione delle missionarie di San Carlo Borromeo, le Scalabriniane, che sin dalla loro fondazione si occupano dell'assistenza ai migranti. Da Casaliggio di Gragnano ottantenni e novantenni, alcune delle quali con profonda difficoltà a deambulare, hanno deciso di confermare la loro scelta, una vita a servizio dei migranti sempre, anche in età avanzata, dando un ennesimo segnale di vicinanza e solidarietà nei confronti dei migranti. Lo rende noto l’agenzia Agi e lo conferma a ilPiacenza.it il sindaco Patrizia Calza che accoglie positivamente l’iniziativa.

«A Gragnano in tutto sono arrivate diciannove persone – spiega il sindaco -: nove sono ospitate da circa quattro famiglie mentre dieci sono assistite dalle suore, dalla Caritas Diocesana». «Abbiamo aperto per loro le porte della nostra casa, allestita in pochissimo tempo grazie all'aiuto di tanti volontari. Ci stiamo prendendo cura di loro - spiega suor Milva Caro, superiora provinciale delle suore Scalabriniane in Europa nella nota inviata all'Agenzia Fides -. La loro volontà nel fare qualcosa per le rifugiate ucraine è stata così grande che hanno deciso di lasciare spazio a chi fugge dalla Guerra». La casa di Casaliggio ha di fronte un'altra struttura delle Scalabriniane (ora dedicata al noviziato) che giusto due anni fa venne lasciata ai sanitari che venivano a Piacenza per la gestione dell'emergenza Covid. Oggi, a pandemia non ancora finita, Casaliggio e chi vi abita, ascolta e risponde al grido di chi ha bisogno. «La guerra non deve lasciarci indifferenti - commenta suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Scalabriniane -. Spero che questo gesto sia un segno del nostro impegno nella Chiesa a servizio dei migranti e rifugiati, e auspico che possano sorgere tante iniziative di pace, motivare altri nell'accoglienza e solidarietà ai più vulnerabili. Accogliere l'altro vuol dire aprire le porte a Cristo».

Intanto l’Amministrazione comunale, grazie ad una volontaria laureata che sta frequentando un master per insegnare agli stranieri, ha attivato un corso di Italiano per i profughi Ucraini arrivati a Gragnano. «Ad oggi stanno partecipando sei donne e un uomo – aggiunge Calza –. Siamo contenti della volontà di queste persone che non conoscono la nostra lingua e della disponibilità della ragazza che, due giorni a settimana per un totale di tre ore, insegnerà loro l’Italiano. Spontaneamente ha deciso di mettersi al servizio e in questi giorni sarà iscritta al gruppo comunale dei volontari Auser».

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