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Venerdì, 19 Aprile 2024

Alta Valtrebbia, a nove mesi dal crollo del Lenzino aperto il ponte provvisorio

Bailey provvisorio in funzione dal pomeriggio del 6 luglio per ricollegare l'Alta Valtrebbia. Sindaci della vallata assenti all'apertura al transito

Il primo a passare dal lato di Rovaiola è stato Francesco Platè di Perino, con la sua moto Ktm Gs6. Ma nei primi cinque minuti sono stati in tanti a voler finalmente superare il fiume Trebbia, senza passare per la strada alternativa di Lago. Sono le 16.30 del 6 luglio quando, a distanza di nove mesi dal crollo di ponte Lenzino del 3 ottobre, si può finalmente passare lungo la Statale 45 a Rovaiola di Corte Brugnatella. La ditta “Pesaresi”, per conto di Anas, ha lavorato fino a pochi istanti prima della riapertura per permettere il transito dei primi mezzi. Anzi, ancora adesso sono in corso alcuni interventi di rifinitura. Ma intanto si può passare sul ponte bailey (che tanto ha fatto discutere in questi mesi per i suoi rallentamenti e ritardi, ci si è messa di mezzo la neve in inverno e il blocco al canale di Suez poi) e che sarà a doppio senso di percorrenza.

Apre il ponte provvisorio sul Trebbia - Mulazzi/IlPiacenza

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Finalmente l’Alta Valtrebbia è ricucita. Niente più “giri dell’oca” per raggiungere Cerignale, Zerba, Ottone e il genovese. Alcuni curiosi del posto, tra i quali anche un gruppo di giovanissimi, hanno voluto assistere all’apertura del ponte provvisorio. Ma non i sindaci della vallata, nè altre istituzioni. Chi per ragioni professionali, chi per scelta (polemica), chi perché era in ferie. Anzi, non ha partecipato alcun amministratore, con l’unica eccezione della consigliera comunale di Corte Brugnatella Chiara Macellari, titolare del bar “Chiara”, situato a pochissimi metri di distanza da Lenzino e diventato un po’ il simbolo delle difficoltà di questa vallata, perché ha visto la clientela “sparire” da un giorno all’altro con il crollo di quel maledetto 3 ottobre. E proprio al bar si sospira, prima di aprire qualche bottiglia per festeggiare l’evento: «Forse ci siamo, vedremo il definitivo ma intanto questo c’è, era ora».

Certo, i dubbi rimangono. Tutto il mese di giugno se ne è andato (con perdite per il turismo e per le imprese del posto, ma almeno luglio e agosto sono salvi). Le possibili ondate di piena del Trebbia in inverno rappresentano un’incognita. Così come ci si interroga sulla spesa sostenuta per avere una struttura che dovrebbe durare due anni: oltre quattro milioni di euro. Con il primo preventivo del ponte definitivo che parlava di 21 milioni di euro (e lì è insorta la vallata, che si è riunita in un battagliero comitato). Ma intanto il ponte provvisorio è realtà, dopo tante amarezze. Oggi a Rovaiola si festeggia, ma dietro l'angolo si annuncia un'altra battaglia: quella per il ponte definitivo, il suo tracciato (che verrà rivisto rispetto ai primi annunci) e i tempi di consegna, fissati per il marzo 2023. Ci sarà ancora da lottare in Valtrebbia.

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