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Attualità Vigolzone

A Vigolzone un cantiere di voci documenta gli anni ’50 e ‘60

Aperta la mostra al centro civico di Vigolzone che racconta gli anni del dopoguerra e del boom economico

Una copiosa raccolta di documenti d'archivio unita alle foto d'epoca e alle fonti orali, sono l'articolata tessitura della mostra intitolata “Uno sguardo a Vigolzone negli anni Cinquanta e Sessanta” - allestita al Centro civico comunale dalla Associazione Culture per lo Sviluppo Locale in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune – che rimarrà aperta il sabato dalle 16 alle 18.30 e la domenica dalle 9,30 alle 12,30. Domenica 6 novembre, ultimo giorno di accesso con apertura fino al tardo pomeriggio.

Si tratta di un lavoro molto interessante, sia per la parte teorico-metodologica sia per l'esperienza sul campo, che offre diversi spunti di riflessione relativi al rapporto interdisciplinare del raccontare in modo partecipato un "archivio", con l’obiettivo riuscito di proporre una narrativizzazione della storia attraverso la costruzione di un percorso infografico che tenga insieme sia il piano scientifico metodologico sia quello emotivo.

Alla mostra i curatori hanno affiancato un meritorio catalogo-libro per accompagnare anche dopo la mostra, lo studioso e l’appassionato sul territorio documentandone gli aspetti e offrendo spunti per ulteriori approfondimenti. Le sequenze documentali  iniziano con un flash su “Cosa succedeva nel resto del mondo al di fuori del nostro comune”, sul Referendum istituzionale del 2 giugno 1946 che porta alla costituzione della Repubblica italiana, e alle successive tornate elettorali, gli Anni del Boom economico con tante successive cronache richiamate con documentati Focus tra i quali la ferrovia elettrica che collegava Piacenza a Bettola, le pubblicità, l’alimentazione, la cura del corpo e della casa, i calendari, i fumetti, i giochi dei bambini, l’asilo, le scuole e in sequenza molti altri aspetti caratterizzanti il periodo esaminato.

Tra le “peculiarità” la panoramica aerea del capoluogo nel 1954 e quella del 2022 con annotazioni identificative dei singoli edifici. In sintesi: dall'allestimento la valorizzazione di raccolte storiche e storico-locali, la conoscenza di giacimenti culturali e di risorse informative. Un contenitore di fonti per la ricerca storica ma soprattutto mediatrici di conoscenza.

Il team dei collaboratori che hanno realizzato la bella mostra e la meritoria pubblicazione (redattori, fotografi, prestatori) è composto di 11 persone: Liliana Cravedi, Umberto Gandi, Oreste Grana, Roberta Milza, Ferruccio Pizzamiglio, Andrea Rossi, Lidia Rolleri, Gianni Filippi, Luigi Tagliaferri, Fausto Bessi, Paolo Provesi e con loro la disponibilità di tante persone che hanno donato documenti, fotografie, racconti e ricordi.

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