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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Associazione nazionale comuni italiani / Sarmato

«Accesso al Pnrr troppo complesso per i piccoli comuni, serve semplificazione»

L'intervento di Claudia Ferrari, sindaco di Sarmato e coordinatrice dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti per Anci Emilia-Romagna, al consiglio nazionale Anci

«I Comuni sotto i 5mila abitanti hanno bisogno di una semplificazione che tenga conto della concretezza di realtà che sono davvero piccole e che non possono essere equiparate alle grandi città metropolitane». Così Claudia Ferrari, sindaco di Sarmato, è intervenuta, in qualità di coordinatrice dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti per Anci Emilia-Romagna, al consiglio nazionale Anci, tenutosi martedì 21 giugno a Roma e in modalità mista da remoto, a cui hanno preso parte moltissimi comuni italiani, grande spazio al confronto sui temi del Pnrr, specialmente per quanto riguarda le difficoltà dei piccoli comuni.

Al centro delle preoccupazioni dei sindaci il rincaro dei prezzi e le gare andate a vuoto per molte opere pubbliche che rischia di far perdere ai Comuni finanziamenti già assegnati, in quanto impossibilitati all’effettiva realizzazione dei lavori nei tempi previsti.
Di fronte a un’inflazione così alta, il problema persisterà anche nei mesi a venire con conseguenti rincari sui costi previsti che i Comuni non avranno le forze di coprire con fondi propri: serve una risposta dello Stato per consentire alle amministrazioni di realizzare le progettualità.

Rappresentanti di tutta Italia convergono su quanto queste problematiche abbiano ancora maggior peso nei piccoli Comuni, per i quali il Pnrr rappresenta un’opportunità eccezionale ma anche difficile da gestire.
Claudia Ferrari è intervenuta mettendo in luce quelle che ha chiamato «crepe» all’interno della concretizzazione del Pnrr nelle piccole realtà.

«Giornalmente mi confronto con sindache e sindaci che si trovano in grande difficoltà – ha detto Ferrari - abbiamo bisogno di tempi chiari, perché per le strutture che abbiamo siamo obbligati a scegliere quali bandi provare a fare e quali scartare in partenza. Sapere con certezza le tempistiche dei risultati ma anche della pubblicazione dei bandi aiuterebbe a realizzare una programmazione più efficace». Claudia Ferrari ha poi proseguito evidenziando quella che descrive come «una vera e propria crepa strutturale», ossia il tema del personale.

«Nei piccoli comuni si lavora con personale ridotto all’osso. Voglio fare qualche esempio, per i colleghi di grandi città: noi abbiamo uffici tecnici composti da una o due persone. La responsabile degli affari generali si occupa tendenzialmente generalmente di tutto, dai tributi al protocollo, dall’anagrafe alla digitalizzazione. Non esiste la segreteria del sindaco e spesso nemmeno il segretario comunale. Come possiamo pensare di affrontare le grandi sfide di bandi così complessi come il Pnrr?  Serve maggiore semplificazione anche per quanto concerne le assunzioni, con strutture più vicine alle piccole realtà, magari pensando anche a professionalità condivise. Non esiste l'ufficio bandi, nei piccoli comuni: l'ufficio bandi spesso siamo noi amministratori, perché non c'è altra soluzione». Un grido d’allarme raccolto anche da rappresentanti di altre regioni del nord e del sud, alle prese con la grade opportunità dei fondi Pnrr e le difficoltà quotidiane delle piccole realtà. 

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