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Siccità

Suolo e acqua, nel 2010 a Piacenza caduti 1100 mm. Dieci anni dopo? Meno della metà

La linea discendente della precipitazione totale annua nella nostra città, nella serie storica 2010-2020 di Istat

Acqua e suolo: a Piacenza 433 millimetri nel 2020, meno della metà del 2010. Mentre il territorio locale fa i conti anche in queste ore con l’emergenza siccità in corso ormai da mesi, i dati meteo-climatici ed idrologici raccolti e pubblicati da Istat - anno 2020 e serie storica 2010-2020 - offrono uno spunto per guardare allo stesso scenario attraverso i numeri censiti nell’arco di una decade. Oggetto la precipitazione totale annua - in millimetri - nelle città italiane capoluogo, Piacenza inclusa (assenti i dati relativi all’anno 2018).

Si va dai 1.123 mm caduti nel 2010 ai 433 del 2020, la quota minore registrata nel periodo preso in analisi, come mostra il grafico sotto. Si osserva quindi una tendenza discendente, seppur irregolare: se nei nove anni successivi l’acqua raccolta dal suolo cittadino risulta sempre inferiore al 2010 – circa la metà nel biennio subito a seguire – una percentuale di differenza minore si rileva sia nel 2014 (con livelli che sfiorano il 2010) che nel 2019. Punto più basso il 2020, in attesa del certo sorpasso del 2022.

                                     Grafico precipitazione annua-2

Più numerosi i segni meno, rispetto ai più, allargando l'osservazione anche al confronto dei dati illustrati sopra con il valore medio di precipitazioni a Piacenza tra il 2006 e il 2015.

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Puntando lo sguardo al presente - e a quella che ormai da tempo è dichiarata come l'emergenza siccità più grave degli ultimi 70 anni - l'andamento climatico della stagione estiva e le previsioni meteo per i prossimi giorni non offrono uno stop all'allerta. «Il deficit pluviometrico, che ormai si protrae dall’inverno, continua a preoccupare molte zone dello Stivale, in particolar modo al Nord. Le piogge sono infatti dimezzate rispetto lo scorso anno e la crisi idrica ha raggiunto livelli eccezionali in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna ma anche Valle d’Aosta e parte del Trentino. In Piemonte il Po ha una portata d’acqua di -72% rispetto al normale, ma un po’ tutto il fiume sta vivendo la siccità più grave degli ultimi 70 anni. Di questo passo si rischia una riduzione del 50% della produzione agricola» avverte Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.com.

«Secondo un report dell’Onu circa 200 i Paesi al mondo colpiti da desertificazione e siccità, per 1 miliardo di abitanti. Tra gli stati più colpiti - prosegue - ci sono Cina, India, Pakistan e diverse Nazioni di Africa, America Latina, Medio-Oriente. Ma anche Stati dell’Europa mediterranea, come Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro, Malta e Italia. Negli ultimi anni, l’Europa meridionale è diventata fino al 20% più secca. Negli ultimi 25 anni il nostro Paese è stato colpito da 4 grandi siccità (nel 1997, 2002, 2012, 2017), con danni per oltre 5 miliardi di dollari. Secondo Anbi, il 70% della Sicilia presenta un grado medio-alto di rischio desertificazione, seguita da Molise (58%), Puglia (57%), Basilicata (55%).”

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