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Addio a Stella Puma, ombra discreta e premurosa dell'artista Giancarlo Braghieri

E’ mancata nei giorni scorsi Stella Puma, vedova dell’indimenticabile artista Giancarlo Braghieri. Si trovava all’hospice di Borgonovo per degli esami, quando le sue condizioni si sono improvvisamente e inesorabilmente aggravate. I funerali sono stati celebrati a Castelsangiovanni, prima nella chiesa di San Rocco, poi al cimitero, dove ora riposa accanto al marito, morto dieci anni fa (ottobre 2009). Nel 1983 Giancarlo Braghieri, che all’arte dei colori univa il piacere della scrittura, le aveva dedicato un volumetto di liriche. Tre semplici parole: “A Stella: mia moglie”. Di lei si potrebbe dire che era la sua ombra discreta, premurosa e amorevole.  Di lui avevo scritto che l’unico uomo al mondo che per vedere una Stella non aveva bisogno di guardare per aria. Ora si potrebbe concludere che la sua Stella è tramontata, scomparsa da un orizzonte, ma sorta su un altro. Infatti non sta scritto che “ci sono più cose fra cielo e terra che non in tutti i libri dei sapienti”? Quel volumetto di versi e disegni intitolato “Ai fiordi dell’esistenza” si apriva con una poesia proprio per lei, una dozzina di versi che si chiudevano così: “Vorrei offrirti un magico amuleto – sul greto del mare, - cantare il tuo nome astrale”. A piangere la loro mancanza sono i figli Mariarosa e Edipo con i tre nipoti e gli altri familiari e parenti, e tanti amici e estimatori. Fra cui quelli che ricordano con rimpianto i sereni giorni trascorsi insieme sulla collina di Casa Ghezzi di Vicobarone.   

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