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Martedì, 23 Aprile 2024
Il lutto

Addio a Renato Passerini, ci ha lasciati il nostro giornalista e amico

Se ne è andato a 86 anni Renato Passerini, la voce culturale del quotidiano, divulgatore e autore di numerose pubblicazioni legate a Piacenza

«Mando una cosa, poi valuta tu, vedete voi cosa farne…». Nella nostra redazione non riceveremo più telefonate e messaggi del genere da parte di Renato Passerini. Se ne è andato a 86 anni il nostro collega e amico, dopo alcune complicazioni di salute che lo avevano colpito negli ultimi tempi. 

Anima della parte culturale, storica e legata all'editoria locale del nostro quotidiano, Passerini aveva una “passionaccia” smisurata per il giornalismo, attività svolta sempre nei ritagli del tempo libero durante la sua carriera professionale e poi, con ancora più energia, una volta raggiunta la pensione.

Nel 1961 iniziò a lavorare per la “Carlo Erba-Farmitalia”, dove è rimasto per 31 anni, iniziati da analista chimico e terminati come quadro direttivo. Lasciata l’azienda, ha lavorato come libero professionista sino al 2002.

Giornalista pubblicista dal 1988, per oltre vent’anni è stato corrispondente del quotidiano “Libertà” e ha fornito collaborazioni al quotidiano “La Notte” di Milano, ai periodici aziendali “Carlo Erba” e “Motta”, a testate piacentine e a emittenti televisive. Ha lavorato anche per il quotidiano “La Cronaca”. È stato autore o coautore di una ventina di pubblicazioni di cultura e storia locale. Ha fatto parte dell’equipe che ha realizzato il “Piacenza Oil e Gas Museum”. È stato insignito del titolo di Maestro del Lavoro nel 2016.

Fu tra i primissimi, nel Piacentino, ad accorgersi della potenza di internet e del giornalismo online. Passerini è approdato a “IlPiacenza.it” fin dal suo esordio, nel 2011. Già settantenne, in poco tempo si è convertito a questa nuova forma di comunicazione, destreggiandosi al meglio e con rapidità con tablet e fotocamere digitali.

Da allora la proficua collaborazione con il nostro giornale non si è mai interrotta. Fino a poche settimane fa Passerini ha arricchito la qualità del nostro giornale proponendo i suoi approfondimenti culturali e storici.

Giornalista per vocazione, per passione. Sempre pronto a impegnarsi per divulgare un evento, promuovere un’iniziativa, dare voce ad una pubblicazione locale, approfondire una ricerca storica. Ha dato vita a due blog di successo: "Libri Piacentini" forniva risalto le opere di scrittori locali; "Accadde giorno per giorno, 120 anni fa" metteva in relazione l'attualità stringente con la Piacenza di oltre un secolo fa. 

Ha amato più di chiunque altro il borgo di Grazzano Visconti, tanto caro ai “forestieri” quanto indigesto ai piacentini. Lo ha amato tracciandone i ricordi storici, le peculiarità, gli aspetti meno conosciuti e raccogliendone quelli più popolari. Ha pubblicato diverse edizioni della guida turistica di Grazzano Visconti diffusa in migliaia di copie, più alcune pubblicazioni che hanno raccontato le vicende del borgo nel corso della sua storia.

Ha amato un po’ tutta la Valnure, privilegiando la sua parte più montana, in particolare Ferriere, dove soggiornava con la moglie Ermanna nel periodo estivo. Anche qua, sempre con lo stesso piglio: andare sul posto, incontrare le persone, raccogliere testimonianze, divulgare.

Per Passerini il giornalismo era d’altronde anche la coltivazione delle relazioni umane. La sua rete di “amici” toccava molti ambiti e settori della vita pubblica e professionale piacentina. Una fitta rete di contatti mantenuti nel tempo. Il nostro collega fino all'ultimo ha dialogato con tutti. 

Curioso, attratto dal particolare, riservato, discreto, mai protagonista della notizia ma sempre due passi indietro, meticoloso, preciso, era soddisfatto quando l’articolo raggiungeva l’obiettivo: raggiungere più lettori possibili, lasciandoli più informati di prima su uno specifico argomento. Quando per le mani aveva qualche storia più interessante del solito, richiamava l’attenzione della redazione: «A breve mando un pezzo, ma mi raccomando: che venga impaginato bene!».

Abbiamo pubblicato questa notizia come tutte le altre, cercando di non farci prendere troppo dalla retorica e prestando attenzione all'impaginazione. Questa, però, non è stata per nulla semplice da dare ai nostri lettori.

Ciao Renato, ci mancherai.

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