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«Adesso chi spiegherà al netturbino ferito che l'aggressore non avrebbe dovuto trovarsi qui?»

Il grave episodio avvenuto in centro la notte di Halloween e che ha visto protagonista un egiziano che armato di coltello ha seminato il panico in piazza Cavalli al grido di Allah Akbar, ha suscitato numerose reazioni politiche e prese di posizione

«La misura è colma da un pezzo pertanto è necessario procedere con pene esemplari e certe contro persone pericolose che fra l'altro, come in questo caso, non dovrebbero nemmeno trovarsi nel nostro Paese. Ovviamente piena solidarietà e auguri di pronta guarigione per le due vittime e a tutte le forze dell'ordine intervenute per riportare l'ordine e difendere i cittadini perbene, mentre chiediamo che il criminale venga espulso dal nostro Paese». Lo dichiarano il capogruppo della Lega Er, Matteo Rancan, e Luca Zandonella, assessore alla Sicurezza del comune di Piacenza. «Quello che preoccupa di più - scrivono - è che il delinquente pregiudicato, ora accusato anche di tentato omicidio, lesioni personali aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale a seguito dei fatti della notte scorsa, era già gravato da un provvedimento di espulsione dal nostro Paese. A prescindere dalla casualità ed imprevedibilità di certi comportamenti umani, la violenza gratuita non solo va contrastata e repressa con la massima fermezza, ma occorre prevenirla facendo rispettare la legge ed esigendo la certezza e l'effettività della pena. Perché in Italia per i criminali stranieri non c'è e non ci deve essere più posto».

«Poco rileva se la violenza, gratuita e criminale, contro un lavoratore italiano impegnato nel servizio di raccolta rifiuti da parte di un pregiudicato egiziano sia frutto di un gesto collegato all’integralismo islamico o frutto di follia di uno squilibrato. Resta il fatto che si tratta di un clandestino che non doveva trovarsi né a Piacenza, né in alcun altro luogo su suolo italiano. Le anime pie che ogni giorno vorrebbero sempre di più attraversate da clandestini le nostre frontiere, evitino oggi pelosa solidarietà al lavoratore ferito». Così in una nota il parlamentare piacentino Tommaso Foti (Fratelli d'Italia). «Fino a quando chi reclama una ferma politica nei confronti dell’immigrazione clandestina verrà tacciato di razzismo e xenofobia - dice Foti - non sarà mai possibile la formazione di una coscienza nazionale che, nel pieno rispetto dei rifugiati autentici, si opponga all’utopica prospettiva di un’ospitalità nazionale senza confini, di coste italiane a tutti accessibili, di un’irresponsabile applauso ai clandestini che sbarcano nei porti italiani. Tornando alla vicenda locale, all’elogio alle forze di polizia per avere con grande tempismo assicurato alla giustizia l’accoltellatore egiziano, si accompagna la ferma richiesta di Fratelli d’Italia affinché l’autorità di pubblica sicurezza, anche con l’ausilio di reparti appositi, operi senza indugio per l’individuazione dei clandestini presenti a Piacenza, così che sia operativo il rimpatrio o l’espulsione degli stessi».

«Chi scappa dalla guerra, viene qui per lavorare e integrarsi è nostro fratello. Chi vuole spargere odio e violenza deve trovare un muro invalicabile. La mia solidarietà e quella della Lega a tutti i piacentini, alle Forze dell’ordine e alle due persone ferite». Così il senatore legista, Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama e Commissario Lega Emilia per Salvini premier. «Ora, senza indugi, chiediamo al Ministro dell’Interno un processo veloce e l’immediata espulsione del terrorista egiziano. L’Amministrazione comunale piacentina ha fatto molto per la sicurezza con investimenti per la videosorveglianza, l’operazione ”Scuole Sicure” e contro le truffe nei confronti degli anziani. Questi sforzi non siano vanificati: gli italiani chiedono lavoro e sicurezza».

«Un egiziano noto alle forze dell’ordine accoltella due persone a Piacenza al grido di Allah akbar, semina il panico nel centro storico e brandeggia il coltello in mezzo alla strada. Eppure doveva essere espulso da tempo in quanto pregiudicato e senza fissa dimora, già autore di numerosi altri reati. Come si spiega al netturbino salvo per miracolo che – mentre lavorava – si è preso una coltellata da uno che doveva essere a migliaia di chilometri?». Così in una nota il deputato della Lega Gianni Tonelli, segretario della Commissione parlamentare antimafia e già segretario generale Sap. «L’impegno delle forze dell’ordine è fuori discussione, ma cozza con l’orientamento del Viminale. Per questo ho presentato una interrogazione al ministro Lamorgese. Venga in Aula e spieghi perché quel delinquente 32enne (come tanti altri) sia ancora in Italia nonostante manchino i requisiti. I piacentini e gli italiani hanno diritto a dormire tranquilli».

«Quanto avvenuto la scorsa notte in Piazza Cavalli – ha aggiunto il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fd’I) - è un fatto grave e preoccupante. Desidero esprimere la mia totale solidarietà e vicinanza all'agente di polizia e all'addetto di Iren rimasti feriti. Al tempo stesso ringrazio le forze dell’ordine per il tempestivo ed efficace intervento. Da quanto si legge sulla stampa, pare che il malvivente fosse un clandestino pregiudicato. L’ennesima dimostrazione di come le politiche troppo deboli e lassiste in tema di immigrazione, portate avanti quasi ininterrottamente negli ultimi anni dai vari governi che si sono succeduti, minino profondamente il diritto alla sicurezza e alla tranquillità dei cittadini. Fatti come questi non possono essere assolutamente tollerati».

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