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Al via il terzo anno scolastico al tempo del Covid

Al via l'anno 2021-2022 per 4 milioni di studenti in metà delle regioni. Senza il green pass (obbligatorio per insegnanti, personale ma anche accompagnatori) si rischia una multa fino a 1.000 euro

Ci siamo. Scuola, si parte: al via l'anno scolastico 2021-2022 (il terzo con il coronavirus) per 4 milioni di studenti in Italia, con il green pass - previsto per gli over 12 anni e rilasciato a chi è vaccinato, guarito dal covid o negativo ad un tampone - per insegnanti, personale e genitori che entrano negli istituti. Dad accantonata, tutti in aula con nuove regole: la mascherina è sempre d'obbligo dai 6 anni in su, ma la protezione non è richiesta se in classe tutti gli alunni sono vaccinati.

Suona la campanella che segna l'inizio delle lezioni in gran parte del paese: si torna in classe dal Lazio alla Lombardia, dalla Basilicata al Veneto, dall'Emilia Romagna all'Abruzzo. Domani, 14 settembre, si parte in Sardegna. Mercoledì sarà il turno di Campania, Liguria, Toscana, Molise e Marche. Il 16 settembre via in Friuli e Sicilia. Lunedì prossimo, 20 settembre, l'anno scolastico comincia in Calabria e Puglia.

L'obbligo di green pass a scuola: per chi c'è già

L'obbligo di green pass a scuola non riguarda solo insegnanti e personale. L'obbligo riguarda anche i genitori degli studenti secondo il decreto appena varato dal governo. Il certificato verde deve essere esibito dai genitori che entrano nella scuola frequentata come alunni dai figli. Deve avere il green pass chi accompagna o va a prendere lo studente all'interno dell'istituto, ad esempio. Sabato 11 settembre è entrato in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto. In sintesi quindi, oltre al personale scolastico degli istituti di ogni grado – docenti, amministrativi, collaboratori – anche i genitori e gli eventuali accompagnatori degli alunni, come baby-sitter e altri parenti, per entrare a scuola dovranno presentare un pass valido.

"Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative (...) deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19", prevede il decreto. "La disposizione di cui al primo periodo non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori", prosegue il testo, che definisce i soggetti esentati dall'obbligo.

Il timore è che, soprattutto nelle scuole dell'infanzia, si creino 'ingorghi' e lunghe attese. Nella scuola frequentata dai bambini di età tra i 3 e i 5 anni, la presenza dei genitori è la norma soprattutto nelle giornate dell'inserimento. 

Gli unici studenti ad avere l’obbligo di Green pass, per partecipare alle lezioni in presenza, sono gli universitari.

Il semaforo a scuola

Per controllare i green pass di docenti e personale nelle scuole, i presidi avranno a disposizione un 'semaforo' sui propri computer. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha illustrato in tv il sistema che verrà utilizzato. La piattaforma del ministero dell'Istruzione, chiamata Sidi, ha l'elenco di tutti i docenti di tutte le scuole d'Italia. "Ci sono i dati del ministero della Salute sulle vaccinazioni. Prima che arrivino gli studenti, il preside potrà vedere sulla piattaforma che abbiamo creato e che stiamo collaudando, la lista dei presenti e una luce verde e rossa che segnalerà se il docente o un dipendente abbia o meno il green pass: una sorta di semaforo a disposizione di tutte le scuole d'Italia", ha spiegato Bianchi.

Qual è concretamente la procedura? "Il preside o un suo delegato accende il pc, inserisce il codice identificativo della scuola, il suo e saprà in questo modo il personale quel giorno. La luce verde o rossa si accende a seconda che docenti e dipendenti scolastici siano o meno in possesso del green pass: un sistema riservato che non accumula i dati, così come concordato con il garante della privacy. Utilizziamo dati già in nostro possesso e li incrociamo nel rispetto della privacy e per la tutela dei ragazzi".

Le multe senza green pass

Senza il green pass a scuola, si rischia una multa fino a 1.000 euro. "I dirigenti scolastici e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni" sul Green pass nelle scuole. "Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni (...) deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro. Le verifiche delle certificazioni verdi COVID-19 sono effettuate con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell’articolo 9, comma 10. Con circolare del Ministro dell’istruzione possono essere stabilite ulteriori modalità di verifica", prevede l'ultimo decreto appena varato.

Per il personale, anche esterno, che viene trovato sprovvisto di Certificazione verde sono previste multe da 400 a mille 1.000 euro. La sanzione sarà applicata anche ai dirigenti e ai datori di lavoro chiamati a vigilare attuando i controlli.

"Le famiglie sono molto preoccupate", dice Chiara Iannarelli, vicepresidente dei genitori di Articolo 26, associazione del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola. L’estensione ai genitori "rischia di mettere in difficoltà tutti, ancor più chi ha tanti figli o ha organizzato già nonni e baby-sitter per l'accompagnamento dei bambini. C'è anche il rischio di creare discriminazioni: ci sarà il bambino che potrà salutare il genitore in classe e chi dovrà farlo dalla finestra. Ci auguriamo che il governo torni indietro", ha detto Iannarelli.

Le regole sono valide, salvo proroghe future, fino al 31 dicembre 2021, data di scadenza dello stato di emergenza per la pandemia.

Primi scioperi

L’Anief – Associazione nazionale insegnanti e formatori – ha già annunciato scioperi in date coincidenti con quelle dell’inizio delle lezioni nelle varie regioni. "Invece di investire - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - su personale, spazi e nuovi rapporti numerici alunni-docenti, si è deciso di scaricare le responsabilità addosso ai dipendenti scolastici pensando illusoriamente che il Green Pass possa garantire la sicurezza per la salute".

Oggi 13 settembre sciopero in Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Il giorno dopo, martedì 14 settembre, lo sciopero si sposterà in Sardegna. Ancora un altro giorno, il 15 settembre, e si fermeranno i dipendenti di Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana. Giovedì 16 settembre sarà la volta di Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

Sul fronte delle vaccinazioni tra il personale scolastico, l'89 per cento circa del totale, mettendo insieme docenti, dirigenti e Ata, ha completato il ciclo vaccinale. Il 6,74% non ha ancora ricevuto la prima dose, mentre includendo nel calcolo la percentuale di prime dosi si arriva al 93 per cento.

Le mascherine sono ancora obbligatorie

Le mascherine saranno ancora obbligatorie negli ambienti scolastici (non nelle ore di educazione fisica nè al tavolo in mensa), dai 6 anni in su. Bianchi ha promesso che - come previsto dal dl 6 agosto - si potranno togliere nelle classi (quando si è fermi al banco) se tutti sono vaccinati. Il Ministero sta lavorando a delle apposite linee guida per i dirigenti, in accordo con il Garante della Privacy.

Secondo un piano elaborato dall'Istituto superiore di Sanità, partirà uno screening a tappeto della popolazione studentesca tramite test salivari volontari: coinvolti 55mila studenti (tra i 6 e i 14 anni) ogni due settimane, attraverso una "rete di scuole sentinella" individuata in ciascuna delle 107 Province.

La Didattica a distanza, incubo di studenti e famiglie, resta un'opzione praticabile nel caso di contagi in classe e studenti in quarantena, ma il governo ha messo un freno decidendo che quest'anno potrà scattare "esclusivamente in zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all'insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità". "Il compito della scuola quest'anno è farci sentire Paese", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi a SkyTg24: "Siamo tornati ad avere le classi piene dei nostri ragazzi, è una gioia - ha proseguito - la scuola non deve soltanto ripartire, ma anche ripensarsi e tornare ad essere il centro della nostra comunità, deve essere più conscia di se stessa, del ruolo fondamentale che ha non solo per la ripartenza del paese ma proprio per tornare noi ad essere un Paese, tutto intero".

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