«Alla casa protetta di Farini nessuna criticità significativa»
Il sindaco Poggioli a dicembre, dopo un focolaio interno alla struttura, segnalò insieme al sindaco di Ferriere alcune anomalie: «I controlli e i sopralluoghi delle autorità non hanno fatto emergere problemi»
Lo scorso dicembre i sindaci di Ferriere (Carlotta Oppizzi), di Farini (Cristian Poggioli) e il responsabile del consorzio (il dottor Andrea Reggi), evidenziarono alcune anomalie segnalate dalla cittadinanza dell’Alta Valnure in merito alla Casa Protetta di Farini. Un focolaio coinvolse e contagiò quasi tutti gli operatori e gli ospiti della struttura, fino a quel momento indenne dalla furia del virus. Purtroppo tre anziani ospiti, dopo aver contratto il Covid, persero la vita in pochi giorni. A gestire la struttura è la Coopselios. I
tre scrissero alle «autorità competenti» - bocche cucite sull’argomento da parte loro, potrebbero aver segnalato alla Procura di Piacenza o ai carabinieri – segnalando le presunte anomalie. «Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni – si limitò a dire all’epoca il sindaco di Farini Cristian Poggioli - da parte di chi conosce da vicino la realtà della Casa Protetta di Farini, così la decisione è stata quella di trasmettere tutto alle autorità competenti, in modo da vagliare la situazione. Ci sono aspetti che ci sentiamo sentiti di inoltrare».
A distanza di tempo ci ha pensato il gruppo di minoranza di “Ricomincia Farini” a tornare sulla vicenda, chiedendo di aggiornare il quadro, dopo che “IlPiacenza.it” sottolineò l’attivismo dei sindaci, che avevano l'intenzione di vederci chiaro. «Dopo la nostra segnalazione alle autorità – ha replicato in Consiglio comunale il sindaco Poggioli – sono stati effettuati controlli e sopralluoghi. Nelle scorse settimane gli esiti dei controlli sono stati inviati al nostro comune. Non sono emerse criticità particolarmente significative e a noi non risulta che vi sia un procedimento in corso».
