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«Anche dopo vent’anni senza alcol si continua a combattere con la dipendenza ogni giorno»

È una voce del gruppo di autoaiuto Alcolisti Anonimi Piacenza, una delle possibilità di sostegno aperte a chi ha avviato un percorso di disintossicazione dall’alcol. La pandemia ha inciso anche sul ritmo e sulle modalità dei loro incontri: «Serve un supporto costante»

«Anche dopo vent’anni senza alcol si continua a combattere con la dipendenza ogni giorno». È una voce del gruppo di autoaiuto Alcolisti Anonimi Piacenza (Gruppo Serena), attivo in città da quasi quarant’anni. Difficile non aver mai sentito parlare degli A.A., realtà fondata negli Stati Uniti - spesso nominata da film o serie televisive - e modello di riferimento anche per l’omonima rete italiana, «una associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo», come sintetizza il sito internet dell’organizzazione nazionale. Una delle possibilità di sostegno presenti anche a Piacenza, rivolta a chi ha avviato un percorso di disintossicazione dall’alcol. «Il primo valore è quello di potersi confrontare con persone che vivono la tua stessa difficoltà e sentirsi capiti» racconta una persona che da lungo tempo è nel gruppo locale di A.A.: «Dopo l’iter medico volevo riuscire a mantenere la condizione di sobrietà e sapevo di aver bisogno di un aiuto costante. Ogni volta viene proposta una discussione su un tema, scelto dalla letteratura a nostra disposizione, e poi chi se la sente interviene, uno alla volta, anche parlando di altro, a seconda dell’esigenza che avverte in quel momento. Siamo persone che condividono le stesse fragilità, comprendendole, non ci sono giudizi o consigli, solo suggerimenti». Incontri a libero accesso e gratuiti («chi vuole può fare un’offerta libera») forzatamente rallentati dall’emergenza Covid-19. «Ci vedevamo tutti i martedì, i giovedì e il sabato, poi con l’arrivo della pandemia sono stati sospesi gli incontri dal vivo e abbiamo continuato online, ma è un’altra cosa. Non tutti hanno confidenza o dimestichezza con questi mezzi e per chi era arrivato da poco avere una continuità è stato più difficile. Alcuni si sono persi. Ogni anno c’erano occasioni in cui ci si incontrava con i gruppi di altri territori, ma anche queste sono saltate. Ora abbiamo ripreso a vederci in presenza nella sala riunioni a nostra disposizione in via San Marco una volta a settimana, il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 17, nel rispetto ovviamente delle normative». Attualmente il Gruppo Serena conta una quindicina di partecipanti, uomini e donne di differente età. «Per i giovani è più problematico avere costanza, magari vengono a qualche appuntamento ma poi “scompaiono”».

Una difficoltà vissuta anche in prima persona. «Ci ho messo molto tempo. Dalla prima volta che ho messo piede nel gruppo alla seconda sono passati due anni; la forza di portare avanti questo impegno è arrivata solo quando ho sentito di non poterne davvero più e l’unica opzione era provare a fare di tutto per affrontare il problema. In tanti cercavano di aiutarmi, a partire dai famigliari, che a loro volta vengono coinvolti nel dramma dell’alcolismo, ma il passo decisivo è stata la presa di coscienza dopo la disintossicazione al Sert, quando ho ripreso lucidità e avvertito davvero il desiderio di provare a uscirne. Piano piano ho iniziato a riemergere». Da quel giorno sono passati ormai vent’anni, ma la necessità di avere un appoggio continuo non è mai venuta meno: «Il gruppo serve proprio per ricordarti ogni giorno che è una battaglia perenne». La possibilità di prendere parte agli incontri è aperta anche a chi convive con una persona in lotta con la dipendenza: «Siamo sempre pronti ad accogliere o riaccogliere chiunque ne senta il bisogno. Attualmente continuiamo a portare avanti anche gli incontri online, ma ci auguriamo di poter tornare presto a rivederci con i ritmi di prima. Serve davvero un supporto costante».

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