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Anche il movimento sportivo risente del “drop out”

Così come gli studenti che lasciano la scuola prima di completare il corso di studi. A Campobasso convegno sull’attività motoria giovanile, tra i relatori il maestro di sport Carlo Devoti

I risultati agonistici di assoluto valore ottenuto in più discipline di gare sportive internazionali comprese le Paraolimpiche conseguiti dall’Italia da gennaio ad oggi, sono stati ricordati convegno nazionale “Attività motoria giovanile” svolto a Campobasso nella sede del Convitto Nazionale Mario Pagano. All’incontro hanno partecipato i Maestri di Sport Roberto Fabbricini, già Segretario Generale del CONI e Commissario della FIGC e Nicola Candeloro Direttore della Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia e il bettolese Carlo Devoti del quale anche in campo nazionale è ben nota l’organizzazione di attività sportive giovanili. Per i Maestri dello Sport, riuniti nella Accademia del CONI ed in quella Olimpica, è stata l’occasione per riflettere sulle prestazioni ottenute dai nostri atleti ma soprattutto per indagare su quegli anelli deboli che condizionano la base del movimento sportivo italiano sempre più afflitto da quel “drop out” che allontana in età precoce i giovani dallo sport.

Carlo Devoti ha incentrato il suo intervento sulle esperienze vissute nelle scuole Elementari parmensi e piacentine dove ha operato per anni con il suo progetto “Giochiamo a Giocare” e, grazie all’ esperienza come responsabile della Scuola sport Barilla e oggi del Festival Internazionale dei Giovani, ha evidenziato l’ handicap che i nostri giovani pagano e pagheranno, se le cose non cambieranno, nei confronti dei loro coetanei stranieri che possono godere di migliori opportunità di pratica sportiva. A questo si aggiunge l’impoverimento motorio a cui è lasciata l’infanzia proprio in un momento in cui attraversa la fase sensibile più adatta per essere incrementato a beneficio non solo della salute psicofisica ma anche come fondamenta, premessa su cui costruire il proprio corpo ed eventualmente le sue performance sportive. Ha poi avuto parole di elogio per i giovani scesi in piazza per dimostrare la volontà di cambiamento del clima e per gli adulti che ne hanno condiviso l’azione, evidenziando come l’inquinamento vada contrastato in via primaria agendo sugli eccessi di consumo. Anche l’ambiente sportivo è chiamato a fare la propria parte eliminando quel superfluo oggi molto presente nella sua organizzazione e puntando sull’ essenziale; come affermava Rodin: l'arte dello scultore consiste nel togliere il superfluo, e sperimentò con ciò il concetto che se deve nascere l'opera d'arte perfetta nella sua bellezza e verità, deve scomparire tutto ciò che è secondario, che è solo aspetto e fronzoli. In questo senso il lavoro del grande campione ma anche dell’uomo in forma è molto affine all'attività artistica: entrambi devono lavorare spesso per molti anni sul proprio corpo, sul proprio portamento, sui propri movimenti e soprattutto sulla propria mentalità fino ad eliminare ciò che è superfluo, non conforme allo scopo, non armonico e privo di ritmo. La Comunità di Campobasso ha aderito all’iniziativa con il Sindaco Gravina Roberto. Con lui l’Assessore regionale Quintino Pallante, un folto gruppo di genitori e di insegnanti che hanno seguito con interesse e sino all’ ultima parola i vari relatori tra i quali anche Armando De Vincentis più volte campione Italiano di lancio del Disco già Assessore allo sport del Comune di Ascoli Piceno, che ha evidenziato ciò che comporta, a livello salutistico e sociale, il disinteresse delle istituzioni verso la pratica sportiva elencando i problemi derivati da questa negligenza.

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