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Anche il sindaco Fontana è positiva: «Rispettiamo le regole, lo dobbiamo a chi lavora nella sanità»

Diversi i primi cittadini colpiti in prima persona dal contagio, altri in isolamento. Il sindaco di Castello: «Noi tutti dobbiamo aiutare per evitare che il sistema sanitario collassi». Positivo anche l'assessore di Piacenza Papamarenghi

Cresce il numero di sindaci alle prese con il Coronavirus. Anche il primo cittadino di Castelsangiovanni, Lucia Fontana, è risultata positiva al tampone. Fontana si aggiunge così a una lunga schiera di contagiati: Patrizia Barbieri (Piacenza e presidente della Provincia), Pietro Mazzocchi (Borgonovo), Filippo Zangrandi (Calendasco), Giovanni Malchiodi (Ferriere), Cristian Poggioli (Farini). Tanti altri sono in isolamento domiciliare da molti giorni: le riunioni in prefettura dei primi giorni dell'emergenza hanno purtroppo diffuso il virus anche tre la autorità che stanno fronteggiando la situazione. Diversi i municipi del Piacentino chiusi per quarantena, essendo i dipendenti venuti a contatto con gli stessi sindaci. Gli ultimi due sono stati Ferriere e Travo (anche il sindaco del comune trebbiense Lodovico Albasi, in attesa del risultato del tampone, ha vissuto qualche malessere nelle ultime ore).

«Dopo un breve periodo di autoisolamento – ha spiegato Lucia Fontana su Facebook - che mi sono precauzionalmente imposta, oggi è arrivato l’esito del tampone di alcuni giorni fa: sono stata anch’io contagiata dal corona virus. Sento ora più che mai il dovere di parlare a tutti i miei concittadini. Le ultime due sono state settimane di lavoro intensissime per mantenere costanti contatti con la Prefettura, l’Azienda Sanitaria, il nostro ospedale, con tutti gli altri sindaci della Provincia, i miei assessori e i dipendenti comunali, con i rappresentati di tutte le categorie e direttamente con tanti di voi. Lavoro intenso e sotto stress perché è inutile negare che nessuno di noi amministratori era preparato ad affrontare una simile emergenza. Da quando vivo isolata, pur avendo qualche problema in più per organizzare la mia vita (e ahimé quella dei miei famigliari) non mi sono più sufficienti nemmeno due batterie del cellulare al giorno».

«Ma solo così è possibile avere una visione chiara dell’evolversi della situazione, della sua gravità e dell’assoluta importanza che assume il comportamento responsabile di ognuno di noi. Tutti conosciamo almeno un medico: magari lo è un nostro genitore, o un nonno, o un figlio, o anche solo un amico. Chiedete a lui quale battaglia stanno oggi combattendo medici e infermieri. L’ho personalmente constatato visitando il nostro ospedale: un ambiente con persone eccezionali, serene e determinate pur lavorando in condizioni di costante emergenza. Se oggi sembrano pesarvi alcuni decreti o ordinanze, che indubbiamente limitano le nostre libertà e incidono negativamente sule nostre attività, pensate a loro. Noi tutti dobbiamo aiutarli per evitare che il sistema sanitario collassi. E allora più che guardare alla lettera di decreti e ordinanze, magari per individuare una smagliatura della quale approfittare, oggi è importante coglierne lo spirito: cambiate temporaneamente stile di vita, rispettate le norme e tutto ciò che il mondo medico ci chiede». «Lo dobbiamo a quelli che oggi rappresentano la nostra parte migliore, lo dobbiamo appunto a medici e infermieri che lottano negli ospedali, in prima linea contro un nemico forte e subdolo. Glielo dobbiamo sotto l’aspetto civico, ma direi anche e soprattutto morale. Quanto a me nessun problema: non ho sintomi e sono comunque serena, preparata e come sempre…positiva (passatemi la battuta). Distribuirò le deleghe tra i miei assessori, ma questa epidemia voglio seguirla in prima persona. State tranquilli che dovrete sopportarmi ancora per oltre quattro anni: uniti rilanceremo la nostra vita sociale e la nostra economia e ci riapproprieremo di quella normalità quotidiana che, passati questi mesi così duri, ci apparirà straordinaria. Tutto a tempo debito».

Anche Jonathan Papamarenghi, assessore alla cultura del Comune di Piacenza, è stato contagiato. «Questa mattina – ha fatto sapere l’assessore ed ex sindaco di Lugagnano - ho avuto l’esito del mio tampone che ho richiesto assieme ad altri suoi collaboratori stretti, dopo aver appreso della positività del nostro sindaco: ho appreso di aver contratto a mia volta il virus Covid-19. Da quando, giovedì scorso, ho saputo della positività del sindaco Barbieri, ho interrotto in forma preventiva i contatti ravvicinati con le persone e mi sono messo in isolamento volontario. Come da prassi, l’azienda sanitaria, che sta facendo un gran lavoro a tutela della salute della nostra comunità, dopo la compilazione della scheda di rito, sta prescrivendo, a chi è stato in stretto contatto con me nel periodo finestra, gli accorgimenti necessari. I conoscenti o i familiari che non hanno avuto contatti stretti con me nel periodo finestra, e che pertanto non sono neanche contattati dagli operatori AUSL, non dovranno adottare provvedimenti particolari diversi da quegli accorgimenti ai quali ci richiamano tutte le Autorità nonché, da ultimo, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di ieri». «Gli strumenti di comunicazione 89625001_10216937130639780_1838897806924840960_n-2attuali – prosegue Papamarenghi - permettono comunque di svolgere in qualche modo il lavoro, seppur con teleconferenze (il periodo attuale, tra l’altro, sollecita a gestire a distanza tutto ciò che è possibile). Anche questa mattina, per esempio tra i vari confronti c’è stato quello costruttivo in seno al Consiglio di Amministrazione di Destinazione Turistica Emilia durante il quale ci si è confrontati studiando e concordando nuove iniziative necessarie per affrontare l’emergenza ed i suoi pesanti risvolti economici tra i quali, anche soprattutto, per il settore turistico. Rinnovo a mia volta quanto in questi giorni si sta dicendo e cioè la necessità assoluta del rispetto scrupoloso delle indicazioni anche più stringenti che sono state fornite dalle Istituzioni. Come ben sappiamo tutti, le nostre strutture sanitarie sono sottoposte ad una grandissima pressione e dovere di tutti, proprio nell’interesse di tutti, è ridurre al minimo il rischio di nuovi contagi. Approfitto per mandare un abbraccio, seppur virtuale, a chi sta affrontando personalmente o assieme ai propri cari il virus; Forza! Un ringraziamento particolare va a tutti i nostri operatori sanitari e con loro ai tanti volontari ed a coloro che, con grande senso civico, stanno collaborando in prima fila per affrontare e sconfiggere questo virus».

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