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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Vigolzone

Andar per calendari, i barbieri precursori dei blog multimediali

Giunta alla quarta puntata la nostra cronistoria su almanacchi e calendari del passato e su quelli per l’anno 2020 editi da Comuni, enti ed associazioni (che presenteremo in successivi articoli), rivolge lo da uno sguardo alle pubblicazioni piacentine del '900

Nel XX secolo prende piede l’uso dei calendari murali da appendere alle pareti e si riduce il numero degli almanacchi e delle strenne. Tra le testate più lette vi è il “Il Doppio Pescatore di Chiaravalle” – pubblicato nella seconda metà dell’800 dalla tipografia Gio. Foroni di Fiorenzuola d’Arda, poi dalla C. Pennaroli (la ditta conserverà il nome anche dopo la cessione nel 1920 ad Angelo Malvezzi) – diffuso oltreché  a Piacenza, in Italia, Africa, Asia, Americhe e in molti stati europei. Nel 1870 ave stampato 200.000 copie, tiratura ancora oltre le 50.000 unità un secolo dopo. Nei primi anni Settanta del Novecento i crescenti costi di distribuzione non compensati dalle vendite ne decretarono però la chiusura.  Stessa sorte anche per “Il Planetario” ideato nel 1935 da Angelo Malvezzi e IMG_9266-3dalla moglie Giuseppina Giacobbi. Dopo la cessazione dell’almanacco alla tipografia, per diversi anni pervennero numerose richieste di entrambe le pubblicazioni. Superava il secolo in buona salute editoriale “Il Solitario Piacentino”; la pubblicazione conserverà una eccezionale longevità tant’è che da alcune settimane è disponibile l’edizione 2020, la 220esima della serie.

I BARBIERI PRECURSORI DEI BLOG MULTIMEDIALI

Ancora mezzo secolo fa o giù di li, il “Salone del barbiere” non era soltanto una questione di barba, baffetti, capelli, brillantina Linetti o Venus; assolveva anche una funzione culturale (si leggevano i giornali) ed era un precursore degli attuali “blog” multimediali. Il barbiere era una vecchia volpe. Con la scusa del taglio a sfumatura alta “alla Re Umberto II”, bassa “alla Mascagni” o lo “scalpo alla Kociss” oltre a disporre di una scorta inesauribile di barzellette, s’intrufolava nelle questioni e sui pettegolezzi del momento acquisendo e aggiornando la sua personale agenzia di notizie e le storie, praticamente ad ogni cambio di cliente.

Nel mese di dicembre c’era il rito della consegna alla affezionata clientela dei  profumatissimi “calendarietti” illustrati: piccoli libriccini a colori, mini monografie dedicate alle opere liriche,  ad avvenimenti bellici,  agli usi e costumi del mondo; c’erano quelli dedicati al calcio e al cinema. L’interesse più frequente era però rivolto a quelli con i disegni di donne succinte, che volevano essere (e forse allora erano) eccitanti; si trattava di libretti intrisi di un profumo forte, nobilitati da un fiocchetto di seta colorata.

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DAI “CALENDARIETTI” ALLE PATINATE TIRATURE DI A MAX E PIRELLI

La consuetudine di stampare calendarietti andò via via a diminuire dagli anni Sessanta del secolo scorso specie quando dal 1963 in poi, la Pirelli stampò il suo primo calendario, destinato (salvo una sospensione fra il 1974 e il 1984) a costituire l'esempio singolare di un prodotto insieme nato per una clientela di officine e rivenditori di pneumatici, ma sempre più pensato per sofisticati e contingentati estimatori. Così, in tiratura limitata, anno dopo anno, le modelle al top e i fotografi più stimati allora (e anche oggi), componevano una sorta di percorso lungo i sentieri di un raffinato, esclusivo immaginario erotico.

La voga di questi nuovi calendari straripò diventando quasi un trionfo fra sesso e pubblicità; sorretti da tirature record;  presentavano sempre il computo dei giorni, dei mesi, dell'alternarsi delle stagioni e dei cicli, ma santi e patroni erano appena citati. E ancor meno le ricorrenze religiose.

Quando già folgoranti fotografie di attrici e modelle erano abituali arredi delle cabine dei camionisti, arrivò il calendario di "Max" che, con le immagini dell'attrice Sabrina Ferilli, fotografata nel 2000 Parco del Castello di Grazzano Visconti, ebbe la diffusione di un milione di copie. Sulla scia si lanciarono altri editori con pubblicazioni ricche di ammiccanti quanto irraggiungibili “bambole” di carta e anche giovanotti senza abiti. Nel terzo millennio anche questa tenenza sarà via ridimensionata soppiantata dal web di Pc, tablet e smartphon, a conferma che gli italiani leggono poco, ma guardano molto.

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 Ferilli max Grazzano-2

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