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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Anpas e il bilancio operativo del 2020: «L’anno più difficile e interminabile»

Si è appena concluso un anno impegnativo e difficile, che ha visto Anpas Provincia di Piacenza protagonista sia in ambito socio-sanitario che di Protezione Civile, ammirata e presa ad esempio come organizzazione anche su scala nazionale

Si è appena concluso un anno impegnativo e difficile, che ha visto Anpas Provincia di Piacenza protagonista sia in ambito socio-sanitario che di Protezione Civile, ammirata e presa ad esempio come organizzazione su scala nazionale e non solo, tanto da essere attenzionata anche da agenzie internazionali che hanno mandato  corrispondenti nella sede di Via Emilia Parmense 19 a Piacenza. 

Questo 2020 è stato senza ombra di dubbio l’anno più difficile in termini operativi che chiunque oggi attivo in servizio possa ricordare. La figura di riferimento per la Provincia di Piacenza e che ha rivestito sino all’ Ottobre scorso anche il ruolo di  Responsabile Regionale di Protezione Civile ANPAS dell’Emilia Romagna, Paolo Rebecchi, lo ha definito «inimmaginabile» e «la prova più dura sino ad oggi affrontata». Rebecchi stesso, passato ora alla Direzione  Nazionale della medesima organizzazione afferma: «Fare il bilancio del 2020 non è facile; dal punto di vista  umano ha cambiato in me e credo in molti di noi, il modo di ragionare, di pensare. Non ho vergogna a dire  che soprattutto a marzo, ho avuto spesso gli occhi carichi di lacrime. Ho sentito per la prima volta un forte  richiamo ed attaccamento al nostro paese Italia, ed ho avvertito il senso di difesa che dovevamo a noi stessi, alla nostra gente. Abbiamo vissuto il tempo in modo diverso, abbiamo davvero vissuto non solo alla giornata, ma al minuto. Quest’anno i numeri da presentare sono secondari; il mio primo pensiero va a chi ci ha lasciati, come il nostro  amico speciale ed ex Direttore Sanitario Dott. Ubertino Testa, e a tanti altri», continua. «La mente corre ai giorni di marzo e aprile, in cui si chiamavano persone che non conoscevamo per sapere come stavano. Si viveva come se il termometro e il saturimetro fossero parte di noi. Abbiamo dovuto far  tesoro dei principi dei nostri fondatori, ingegnandoci su diversi aspetti. Abbiamo abbandonato l’abitudine ed  alcuni protocolli, per affrontare l’emergenza in modo diverso, nuovo. Come accadde ai nostri padri fondatori  che hanno vissuto i conflitti bellici al fronte in prima linea per portare aiuto a chiunque, ci siamo calati nella  parte di chi non può sottrarsi nonostante il rischio oggettivo. Abbiamo provato la paura gelida, avevamo e  abbiamo ben chiaro che il nostro compito non è esente da rischi, non solo per noi, ma purtroppo anche per  chi è a contatto con noi. Abbiamo avuto ed abbiamo l’affetto di tantissime persone; avremo modo di ringraziarle una ad una, e a dire  il vero avevamo già una data, che abbiamo dovuto posticipare a causa della prosecuzione questa pandemia. Quello che è stato davvero di fondamentale aiuto è stato il supporto della gente, prima di tutto dal punto di  vista umano, che arriva a noi mediante email, messaggi vari, e quello delle aziende, dei commercianti, delle  piccole realtà, dei cittadini, che hanno anche contribuito economicamente nonostante magari si trovassero, (e purtroppo magari lo sono ancora oggi), in situazioni di oggettiva difficoltà. Ci hanno portato cibo, lettere, pensieri. Al nostro interno non sono mancate le discussioni, i punti di vista differenti, gli errori, ma non  possiamo non evidenziare nuovamente il coraggio, la forza interiore, la massima disponibilità del nostro personale Volontario e Dipendente, che con le nostre divise arancioni coperte dai tutoni bianchi, non si è mai risparmiato. Ho ammirato azioni incredibili che mi emozioneranno per sempre. Donne, uomini, ragazze, ragazzi, veterani  e neo arrivati, insieme. Abbiamo pianto, abbiamo avuto paura, ma siamo sempre stati uniti. Enorme lo sforzo  anche di responsabilità dei Presidenti, quasi tutti sempre presenti, sui mezzi o nelle sedi, anche chi magari  stava affrontando un percorso difficile della propria vita». 

Riassumendo in breve possiamo dire che per ANPAS della Provincia di Piacenza, il 2020 partiva con  un’inziativa presentata il 16 Gennaio da Croce Bianca denominata “Vivere in Salute” con il coinvolgimento a vario titolo dei medici: Fabio Fornari, Renzo Ruggerini, Daniela Aschieri e Andrea Magnacavallo.  A febbraio si è proseguito prendendo parte all’esercitazione formativa a Sarmato per testare con le altre organizzazioni il sistema di Macro Emergenza. 

Sempre a febbraio l’attenzione di Anpas è stata per un evento di cronaca che ha permesso di testare, fortunatamente senza necessità di intervento sul campo, la rapidità con cui il Coordinamento di Anpas  Piacenza è riuscito a radunare in pronta partenza un gran numero di volontari e mezzi: il deragliamento del  treno Frecciarossa vicino a Casalpusterlengo avvenuto all’alba del 6 febbraio. Ma la sfida più importante che i volontari di Anpas hanno dovuto affrontare e per la quale ancora oggi  combattono ogni giorno, è ovviamente stata l’emergenza Covid-19. Anpas è da sempre abituata a gestire  situazioni emergenziali di dimensioni anche importanti, basti pensare agli interventi svolti a seguito di  terremoti, che richiedono un impegno fisico e psicologico notevole data anche la loro durata nel tempo, che  si protrae addirittura per mesi e mesi dopo l’accadimento stesso. Questa che stiamo vivendo è un’emergenza  del tutto atipica, che ha colpito duramente il nostro territorio soprattutto durante la prima ondata e, proprio  per questa ragione, ha richiesto al nostro movimento un impegno, una costanza e una forza inimmaginabili. Già da febbraio, ignari di quello che sarebbe stato da li a poco, squadre di nostri volontari partivano quasi  giornalmente per prestare servizio con i colleghi di Anpas Emilia Romagna nei porti ed aeroporti della nostra  Regione, misurando la temperatura corporea dei viaggiatori in arrivo ai varchi. A partire dal 21 febbraio  Anpas ha messo a disposizione auto per trasportare i tamponi effettuati a pazienti con sintomi sospetti fino  al laboratorio analisi di Bologna e di altre eventuali destinazioni; ma il giorno cruciale che ha segnato l’inizio  dell’ininterrotto servizio che Anpas Piacenza ha messo in campo, è stato il 23 febbraio, in cui è stato chiesto  al Coordinatore Rebecchi di attivare il PMA (Posto Medico Avanzato) della Colonna Mobile Regionale di Anpas Emilia Romagna, composto da vari moduli tenda. Questo è stato montato la sera stessa dai volontari Anpas in tempi record nella zona antistante l’Ospedale cittadino, con inizialmente funzione di triage ospedaliero di Pronto Soccorso. 

Viene quindi poi costituita l’unità di crisi di Anpas Emilia Romagna, replicata anche a livello provinciale, con  funzione di centralizzazione delle comunicazioni, di gestione e reperimento dei DPI e di organizzazione di  Volontari e mezzi. Infatti, a partire dai primi giorni di Marzo, iniziano ad aumentare in maniera esponenziale  le richieste di mezzi (e quindi di volontari) dedicati esclusivamente a svolgere servizio per Covid-19: Anpas Piacenza arriva a mettere in campo quasi una decina tra ambulanze e mezzi vari aggiuntivi, riservati quasi  esclusivamente al trasporto di pazienti con sintomi riconducibili a Coronavirus. La grande forza del  movimento Anpas Piacenza si è fatta notare anche in questa occasione, in quanto in tempi brevissimi è  riuscita a costruire un sistema organizzatissimo di mezzi e persone, senza mai tralasciare una sola ora di  servizio di emergenza-urgenza svolto quotidianamente sotto il Coordinamento del 118. La maggioranza delle Pubbliche Assistenze del territorio Piacentino hanno partecipato attivamente a questa lunga emergenza,  svolgendo complessivamente nell’anno con le proprie 13 Associazioni, oltre 18mila servizi in emergenza e  ben oltre 26mila servizi ordinari, percorrendo in totale oltre 1.600.000 km. Per ridurre al massimo la possibilità di contagio tra i volontari e per razionalizzare l’uso dei DPI il cui  reperimento era diventato davvero difficoltoso, quasi tutti gli equipaggi che operavano sulle ambulanze  dedicate a Covid-19, erano composti quasi sempre da equipaggi ridotti, quindi solo con un autista ed un  soccorritore. Altre risorse sono state destinate al supporto di famigliari di persone colpite dal Virus, e molto  spesso Rebecchi, in prima persona, contattava le famiglie stesse per cercare di fornire loro alcune notizie  sanitarie ricevute, riuscendo a costruire una vera e propria rete di aiuto e supporto sia morale che logistica,  anche per recapitare, ad esempio, gli effetti personali ai ricoverati.  

Anche su questo fronte il Coordinamento Logistico dell’organizzazione si è espresso in modo esemplare. «Ricordo in particolare di una mamma, il cui figlio giovanissimo era stato trasferito in un reparto di rianimazione di un Ospedale della nostra Regione, che giornalmente mi chiamava in lacrime  per cercare di avere qualche notizia: grazie al Coordinatore ANPAS della Provincia di Parma, sono riuscito a  mettermi in contatto con uno dei medici che lo aveva in cura dando un po’ di sollievo al pianto di quella signora», racconta Rebecchi. «Il momento più duro all’interno del nostro movimento di Anpas e anche uno dei più dolorosi  per me personalmente, lo abbiamo vissuto la notte della scomparsa del Dott. Ubertino Testa, emblema del  Volontariato in divisa arancione che tanto si è speso per combattere già dai primissimi giorni questa  drammatica pandemia su tutto il territorio provinciale».

Testa, ex Anestesista e Primario all’Ospedale di Fiorenzuola D’Arda, era Direttore Sanitario della Pubblica Assistenza Croce Bianca di Piacenza da oltre 15 anni ed un punto di riferimento per la formazione di Anpas e  per ogni volontario: «E' stata una perdita umana e professionale enorme, lo ricordiamo e lo ricorderemo per  sempre come il nostro uomo di grande valore», aggiunge il Coordinatore della Provincia per conto di ANPAS. Anpas Piacenza, attenta da sempre anche ai bisogni sociali, non ha fatto mancare il proprio impegno anche  in questo ambito durante l’emergenza, partecipando attivamente tramite alcune P.A., alla distribuzione di  spesa e farmaci a domicilio, di mascherine e di beni di prima necessità; inoltre, durante il periodo pasquale,  sono state distribuite uova di Pasqua ricevute in donazione a persone meno abbienti ed in difficoltà, oltre  che presso le sedi delle Pubbliche Assistenze stesse e dell’Ospedale piacentino. 

Sull’anno appena concluso si è espressa anche Claudia Boselli, Referente per le attività amministrative: «Per quanto riguarda la parte economica il 2020 ha avuto un inizio regolare con i tavoli di confronto con l’Ausl, pianificati per chiudere le rendicontazioni degli anni precedenti e la previsione di supportare le Associazione  nella redazione dei bilanci. Il 23 febbraio è stato il momento in cui tutto veniva stravolto e da quel momento nulla è stato più “normale”;  si doveva trovare l’accordo per la chiusura delle rendicontazioni ma diventava ancora più urgente trovare i  DPI, mascherine, guanti, tute, cuffie, calzari, per tutti i volontari ed i dipendenti che in quel momento erano in prima linea sulle ambulanze a combattere. Volontari e dipendenti che dovevamo proteggere per far si che  potessero continuare a salire in ambulanza con la serenità di non portare questa “maledizione” nelle loro case», spiega. «Si decide quindi di istituire un “team” che si occupa di analizzare e monitorare le scorte di DPI che  improvvisamente diventano introvabili e costosissimi. Inizia così una frenetica ricerca e la corsa all’acquisto che ci consente di tenere i magazzini sanitari appena sufficienti alla copertura della mole di interventi a cui  siamo sottoposti. Nel frattempo si lavora ancora sui tavoli delle rendicontazioni e si inizia a lavorare con l’Ausl per il  riconoscimento dei costi che stiamo sostenendo. Con il Covid però è anche arrivata la solidarietà morale ed  economica della popolazione, delle aziende, delle associazioni di categoria, della Fondazione, e questo ci  alleggerisce il cuore. Con l’arrivo dell’estate, in un momento di “calma” da questa “maledizione” riusciamo a  chiudere tutte i tavoli di lavoro con l’Ausl e ad acquistare a prezzi contenuti i DPI, riuscendo a preparare i  magazzini per la seconda ondata che puntuale arriverà a ottobre. Vorrei ringraziare in primis tutti i volontari e i dipendenti che non hanno mai avuto un momento di  cedimento, i responsabili sanitari di tutte le Associazioni ANPAS e la mia controfigura nel team ricerca DPI Matteo Ghizzoni che tanto si è speso. In ultimo ma non ultime tutte le aziende, persone e Associazioni che ci  hanno supportato».

Gabriele Toloni, Coordinatore della Formazione di ANPAS Provincia di Piacenza e Vice Coordinatore della  Formazione di ANPAS Emilia Romagna, sul 2020 si esprime così: «L'anno appena trascorso ci ha visti impegnati  in tantissimi fronti, quello più impegnativo è stato quello di gestire i servizi legati alla pandemia da Covid-19, ma tutto ciò è stato possibile grazie ai nostri Volontari e Dipendenti debitamente formati per affrontare ogni  situazione di emergenza. Come cronostoria partirei dagli inizi del 2020, dove ancora si era tranquilli e la vita nelle Associazioni  procedeva normalmente mantenendo gli scadenziari di routine, quindi per quanto riguarda la Formazione si  procedeva in presenza con un calendario provinciale per i ragazzi del Servizio Civile Universale e di ogni  Associazione, di tutto rispetto. Ricordo ancora benissimo quel 22 Febbraio: alcuni rappresentanti del Coordinamento di Anpas Piacenza in  supporto al Comitato Regionale Anpas Emilia-Romagna erano impegnati da due giorni su un percorso  formativo e arrivò la chiamata in primis da Paolo Rebecchi, nostro Coordinatore Provinciale, che a Piacenza  c'erano i primi casi accertati di pazienti positivi al Virus», continua. «Da quel momento si è stravolta completamente la nostra ordinarietà, modificando i nostri modi di lavorare  e di intervenire, la Formazione è stata mirata su Moduli dedicati alla Sicurezza in Operazioni di Soccorso con  i metodi di vestizione e svestizione, di sanificazione personale e ambientale sui mezzi di soccorso. Non è stato facilissimo, ma la nostra Formazione si è trasformata da in presenza ad on-line per essere più  fruibile a distanza anche con metoti Fad. Ringrazio tutti i Formatori ANPAS Emila Romagna del Coordinamento Piacenza, che si sono resi disponibili fin  da subito per erogare la formazione mirata nei primi giorni e rendere sicuri e operativi gli equipaggi di tutta  la provincia, e un grazie anche ai Volontari e Dipendenti che hanno seguito alla lettera tutte le linee guida dettate. Con lo sforzo immane di tutti credo che sia stato fatto un ottimo lavoro Provinciale; ogni volontario e dipendente ha messo in campo le proprie competenze per il bene della comunità andando a rischiare, in  alcune situazioni, anche la propria salute o quella dei propri cari, perché, diciamocelo, la paura di portarlo a  casa è passata in ognuno di noi nei giorni più difficili di questo 2020. Ma tutto questo è il mondo in arancione a cui noi doniamo tutto il nostro cuore».

Significativa e di impatto anche la testimonianza di Giorgio Villa, Coordinatore di Protezione Civile di ANPAS  Comitato Provincia di Piacenza: «Il 2020 verrà ricordato per il Covid - 19 a livello mondiale. Io l'ho vissuto in  doppia veste: quella di contagiato, che mi ha visto lottare per oltre due mesi con il virus, uscendone fortunatamente vincitore, e quello di Responsabile Provinciale di Protezione Civile. Ringraziando il cielo, nel  corso dell'anno non si sono verificate ulteriori importanti emergenze, così la Protezione Civile si è potuta  concentrare sulla gestione delle necessità dettate dal dilagare del nuovo virus. L'impegno prestato è stato  importante e sfiancante, appesantito dalla forte componente emotiva. Le consuete riunioni regionali in  presenza non sono state possibili, ma il confronto in videoconferenza è stato pressoché quotidiano  consentendo il confronto e la coordinamento tra le forze in campo».

Gli fa eco l’altro Coordinatore di Protezione Civile ANPAS Piacenza Flaviano Giovanelli: «Mi è stato chiesto di  esprimere un mio pensiero sul 2020. Questo anno credo sia stato particolare per tutti: tanti lutti hanno  colpito tante famiglie e oltre al dolore di perdere un proprio caro che hanno visto uscire di casa e non più  visto tornare, la morte e la solitudine hanno rappresentato due aspetti estremamente strazianti. La brutalità  di questo Covid 19 è anche questa. Un mio pensiero va a una grande persona che se ne è andata: il compianto  e mitico dottor Tino Testa, persona speciale che mi ha dato tanto. Ho pianto, non mi vergogno a dirlo: se ne è  andato e come dicevo non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di salutarlo l’ultima volta. Spero che il  vaccino chiuda questa straziante realtà».

Mauro Prati fresco Coordinatore Operativo di Protezione Civile di ANPAS Emilia Romagna, ed ex Capo Reparto  dei Vigili del Fuoco di Piacenza sintetizza così il 2020: «Per noi è stato un anno terribile; nonostante io abbia  affrontato anche da Vigile del Fuoco delle catastrofi come ad esempio il terremoto dell’Irpinia, l’emergenza  del Pendolino a Piacenza, questa pandemia mi ha profondamente scosso perché purtroppo non si vede una  fine e le persone non devono fare l’errore di abituarsi».

Il Referente della Comunicazione di ANPAS Provincia di Piacenza Francesco Fermi afferma: «Per supportare  il sistema abbiamo strutturato una rete di Comunicatori locali, non solo per far conoscere il movimento nella  sua grandezza, ma anche per agevolare il confronto come supporto psicologico di tutti noi e alimentare la  rete di aiuti che grazie a Dio ha visto una forte risposta da parte di tutta la Provincia a favore delle nostre  Pubbliche Assistenze piacentine».

Tutta questa mole di lavoro di ANPAS Comitato Provincia di Piacenza, è stata svolta con oltre 1.500 Volontari  ed una cinquantina di dipendenti, provenienti dalle 13 Pubbliche Assistenze della Provincia piacentina. Oltre  100 sono i mezzi della flotta tra ambulanze, pulmini, fuoristrada e auto. 

Il bilancio di attività mostra una indubbia capacità organizzativa, che ha permesso di aiutare la popolazione  di tutta la provincia. Più che mai si è capito il contributo di questo movimento che tutt’ora prosegue  incessantemente nella sua opera di aiuto. 

A Rebecchi, Coordinatore che può vantare la Provincia di Piacenza, neo membro di Direzione Nazionale, che  siede a fianco del noto Professor Fabrizio Pregliasco Presidente Nazionale di ANPAS un pensiero si chiusura: «Ribadisco il grazie ad ogni componente del nostro movimento, ad ogni livello; da Volontari continuiamo a  lavorare davvero tutti i giorni incessantemente su tanti fronti per supportare le attività di emergenza, di  trasporto, logistiche. La mole di attività è davvero importante; chiunque fosse interessato a venire con noi  può visitare il nostro sito internet www.anpaspiacenza.it  Le nostre Pubbliche Assistenze sono presenti: a Piacenza (Croce Bianca), Calendasco, Carpaneto,  Cortemaggiore, Morfasso, Monticelli d’Ongina, Rivergaro, San Giorgio, Ponte dell’Olio, Ferriere, Val D’arda  (Fiorenzuola, Lugagnano, Vernasca), Gropparello, Castel San Giovanni, Travo».

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