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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Anpi: «Condanniamo l’invasione russa, ma l’Italia rimanga fuori dalle operazioni belliche»

«Non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all'invasione»

Anche l’Anpi piacentina condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate della Federazione Russa. «È un atto di guerra – interviene il presidente provinciale Stefano Pronti - che nega il principio dell'autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l'Europa sull'orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni».

«Condividiamo quindi la presa di posizione della Segreteria Nazionale dell'Anpi, in cui auspica che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all'invasione, che si lavori per l'immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico, che l'Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell'art. 11 della Costituzione».

«Ci sentiamo dunque uniti con tutte le forze che condannare aspramente l'invasione russa, ma c'è chi si mette l'elmetto e chi non se lo mette. L'Anpi e il movimento per la pace non se lo mettono, perché la guerra sarebbe una catastrofe per l'umanità. L'Italia deve stare lealmente e se necessario criticamente nella Nato. Ma le posizioni “fieramente atlantiste” non aiutano. È difficile spegnere un fuoco versandoci sopra benzina. Dunque la posizione dell'Anpi e del movimento per la pace è molto semplice: no all'aggressione, immediato ritiro delle truppe russe, immediato cessate il fuoco, negoziato internazionale. In coerenza peraltro con ciò che dopo il successo del movimento partigiano di liberazione contro l’occupazione straniera dell’Italia e la dittatura fascista è stato fissato (art. 11) nella Costituzione della nostra Repubblica: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”».

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