«No all'antenna 5G vicino alle case». Raccolte più di 200 firme in due giorni
Quarto, nasce un comitato nella zona del campo sportivo: «Speculazione alle spalle dei cittadini, non c'è stata alcuna condivisione delle scelte da parte dell'Amministrazione»
«Abbiamo scoperto, a cose ormai fatte, che il comune di Gossolengo sposterà il ripetitore telefonico di Quarto nell'area a ridosso delle abitazioni di fianco al campo sportivo. Ci chiediamo il perché di questa scelta, il vero motivo. Il sospetto è che si tratti di una pura speculazione commerciale mascherata con la scusa della banda dati e del servizio telefonico migliore».
Un nutrito gruppo di residenti di Quarto è sul piede di guerra per la futura installazione di un'antenna 5G nell'area del campo sportivo, a ridosso delle case. E' già nato un comitato di cittadini e nel corso dell'ultimo fine settimana sono state già raccolte più di duecento firme. «Ora convocheremo gli organi pubblici - spiega Marco Zamponi, uno dei referenti del comitato - perché ci devono delle spiegazioni. Abbiamo scoperto tutto per puro caso, e questo non rientra né in un'ottica di condivisione e partecipazione delle scelte con i cittadini, e nemmeno nelle promesse elettorali che erano state fatte».
Il ripetitore telefonico si trova attualmente su un'area privata rurale in mezzo ai campi alle porte della frazione, a debita distanza dalle abitazioni. «Abbiamo saputo che la vogliono spostare di 200 metri, in un'area di 50 metri che il Comune di Gossolengo ha già venduto a una ditta di telecomunicazioni. Il sospetto - spiegano i residenti - è che si tratti di una manovra speculativa, per fare cassa con la vendita del suolo pubblico, e per risparmiare sull'affitto dell'area privata sulla quale attualmente insiste il ripetitore telefonico. Perché si tratta di uno spostamento di soli 200 metri, che viene giustificato con un migliore servizio per i nostri telefonini e per la banda. Intanto però l'antenna sarà a ridosso di abitazioni dove vivono famiglie con bambini».
«L'interesse che la gente ha dimostrato in questi giorni per questa vicenda è stato tanto e ci ha sorpreso favorevolmente - sottolinea Zamponi - ora volgiamo spiegazioni ufficiali e ben motivate sulle scelte fatte, perché al momento ci sentiamo solamente alla mercé di interessi economici. E' inutile negare che tutta quest'aera, che è sempre stata vissuta per la sua tranquillità e serenità, si sta trasformando, anche in altri ambiti, in un bacino di interesse commerciale».
Zamponi poi allarga il discorso anche ad altre problematiche vissute da chi abita in quella zona: «Con il recente cambio di gestione dell'area sportiva di Quarto c'é stato un rilancio del bacino di iscritti con grande successo per gli interessati ma nessun adeguamento delle infrastrutture necessarie a sopportare un aumento di volume di traffico (viabilità, segnaletica, parcheggi, etc). Per gli abitanti la zona è quindi diventata un far west. Ovviamente non possiamo essere dispiaciuti che bambini e ragazzi giochino a calcio, ma le infrastrutture non ci sono, e la quiete e la vivibilità del quartiere sono saltate. Mancano anche marciapiedi sui quali possano passare i disabili o le carrozzine».