«Assalto Cgil, inquietante che le forze dell'ordine non si oppongano se manifesta la Destra»
La solidarietà di Rifondazione comunista Piacenza alla Cgil dopo il grave epsiodio avvenuto a Roma. Intervengono anche Alternativa per Piacenza («Nessuna tolleranza») e i Giovani Democratici («Oltraggio alla Costituzione»)
Rifondazione Comunista, in una nota della segreteria di Piacenza, esprime piena solidarietà alla Cgil «dopo l'assalto alla sede nazionale da parte di un manipolo di fascisti in piazza per protestare contro il "Green Pass". Quando i sindacati dei lavoratori vengono attaccati in maniera squadrista è il segno che il fascismo contro cui ci battiamo quotidianamente è ancora strisciante in diversi strati della società italiana. Ancora più inquietante - si legge nella nota - è vedere come le forze dell'ordine non si oppongono affatto quando a manifestare, anche in maniera violenta, sono forze di estrema destra; sono anni che vediamo vari agenti sfilarsi il casco quando nei cortei ci sono elementi di spicco del neofascismo italiano, mentre senza troppi problemi imbracciano scudi e manganelli per affrontare studenti e operai. Oggi abbiamo visto assaltare una sede sindacale, come già avvenne un secolo fa prima, durante e dopo la marcia su Roma: quanto dovremo aspettare ancora prima che vengano presi provvedimenti e messe fuori legge tutte le organizzazioni neofasciste?»
Sullo stesso tema interviene anche Alternativa per Piacenza (ApP) che parla di «attacchi vili e infami di squadristi e negazionisti. È necessario fare fronte comune contro chi attenta ai valori della convivenza civile e della Costituzione. L’auspicio è che le autorità preposte possano identificare al più presto esecutori e mandanti e procedere secondo quanto previsto dalle leggi. Nessuna tolleranza è possibile di fronte ad azioni di chiaro stampo fascista. Le immagini dell’assalto alla sede della Cgil mettono i brividi. Tante donne e uomini di ApP hanno portato fisicamente la loro vicinanza alla Cgil a Piacenza, impegnata in un presidio dalla notte scorsa. Le scene viste in Corso d’Italia, a Roma, portano alla memoria gli anni terribili del fascismo e le devastazioni delle Camere del lavoro avvenute esattamente 100 anni fa, nella primavera del 1921. Non è accettabile che in un Paese democratico possano avvenire fatti del genere, tutto questo non ha nulla a che vedere con il diritto a manifestare».
Nota di solidarietà anche da parte dei Giovani Democratici di Piacenza: «L'attacco di matrice squadrista e negazionista rievoca le pagine peggiori della storia della nostra Regione e del nostro Paese. L'aggressione al sindacato è un oltraggio alla radice stessa della nostra Costituzione, fondata sulla tutela del lavoro e sulla partecipazione attiva dei lavoratori alla vita pubblica del Paese. Il nostro auspicio è che le autorità competenti possano identificare i responsabili e procedere al più presto secondo quanto previsto dalle leggi e che anche l'Amministrazione della nostra città, medaglia d'oro alla Resistenza, si unisca nella denuncia di quanto accaduto».
Anche il comitato provinciale dell’Anpi di Piacenza esprime solidarietà alla Cgil «per l’assalto squadrista portato alla sede di Roma e aderisce alle iniziative di protesta democratica che saranno promosse. La difesa delle organizzazioni del lavoro libere è un dovere imprescindibile. Un punto dovrebbe essere chiaro a tutti i cittadini democratici: è riduttivo e mistificante etichettare come folli gli autori dell’attacco. Al contrario si tratta di un disegno eversivo lucido e consapevole, che va stroncato; segue la strategia del terrore e ritorna nella pratica della violenza strumentalizzando gli scontenti sociali estremi. L’Anpi di Piacenza ribadisce quindi la necessità dello scioglimento, attivata pienamente la Magistratura e ad opera del Governo, di tutte le organizzazioni neofasciste ai sensi della normativa vincolante vigente». Dopo la conclusione della seduta del Comitato Provinciale tutti i membri presenti si sono recati alla sede della Camera del Lavoro-CGIL per testimoniare «la propria ferma difesa dei diritti costituzionali in nome della democrazia, espressamente nata dall’antifascismo e contrastante la sua forma attuale di neofascismo. Il partigiano Mino Avogadri ha affermato che il rispetto delle istituzioni democratiche è il principio per cui loro giovani e tutta la popolazione avevano lottato e che oggi va sostenuto con tutti gli organi dello stato, unico presidio alla riproduzione di quel male affossatore delle libertà contro cui tutti hanno combattuto».
«La violazione banditesca e squadrista di un luogo simbolo ove la democrazia – interviene anche il comitato direttivo della Federconsumatori di Piacenza - è praticata con regole chiare e trasparenti attraverso numerosi momenti di confronto costanti e continui con i propri iscritti e con i lavoratori che partecipano alle assemblee pubbliche e ove l’accoglienza alle altre istanze di difesa dei diritti di cittadinanza consentono d’offrire un prezioso contributo di tutela, è un atto gravissimo che, strumentalizzando l’emergenza sanitaria, ha lo scopo politico di abbattere un presidio di civiltà e di democrazia. Tutti coloro che ogni giorno frequentano le sedi della Cgil sono i fruitori di una conquista di diritti contrastati ferocemente nel ventennio della dittatura fascista che, oggi come allora, deve essere strenuamente difesa».
«I protagonisti dei fatti avvenuti sabato scorso a Roma – interviene anche la Buona Destra - volevano ripetere quanto accaduto a Washington il 6 gennaio scorso. Il tentativo di assaltare Palazzo Chigi, la devastazione della sede nazionale della Cgil, l’assedio e l’aggressione di agenti di polizia e sanitari al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I, come di giornalisti per le strade della capitale, sono tutti gesti di una gravità inaudita ed inquietante, che vanno puniti con la massima fermezza. Ma la repressione non può mai essere l’unica arma: in democrazia, i problemi si affrontano e risolvono soprattutto con la responsabilità che una buona politica deve mettere in campo per ricondurre ogni polemica e ogni dissenso all’interno di un confronto dialettico civile, dove la violenza e la prevaricazione non abbiano mai spazio. In questo senso, sono sconcertanti e imbarazzanti le parole di Giorgia Meloni, che continua a sancire una verità che non esiste ovvero che il suo partito non ha contiguità con l’estrema destra italiana. Afferma oggi Filippo Rossi, in un’intervista rilasciata a Repubblica: “Non dico che tutti gli esponenti di FdI siano fascisti, per carità. Ma finiamola con la rappresentazione degli italiani brava gente. I neofascisti esistono nel nostro Paese come negli altri. Soltanto che la nostra politica vuole inglobarli e coccolarli”. Rispondere a quanto accaduto, attaccando - insieme a Salvini - il ministro Lamorgese, significa dipingere una realtà surrettizia. Essere indignati per gli incidenti, senza riconoscerne la matrice, dopo gli arresti operati dagli inquirenti e le immagini che tutti noi abbiamo visto in tv, è un’offesa alle vittime, ai cittadini, alla democrazia. Altrettanto triste e desolante è la mancata netta condanna del fenomeno neofascista da parte della destra piacentina, che – salvo qualche parola sulle bombe carta usate da delinquenti – glissa completamente sui rigurgiti preoccupanti dell’ideologia nera. Detto questo, come già fatto sabato sui nostri profili social - nazionale e locale - rinnoviamo tutta la nostra solidarietà alla Cgil, condanniamo i gravissimi fatti avvenuti, condividiamo l’appello alla chiusura di Forza Nuova come organizzazione criminale, prim’ancora che politica, ma esprimiamo i nostri dubbi sull'iniziativa di una piazza antifascista. Non è proprio il caso di alimentare contrapposizioni e di dare troppa importanza agli estremismi. È invece il caso, ora più che mai, di affidare alla politica il proprio ruolo di guida. La Buona Destra è nata nell’alveo della Costituzione repubblicana, è fedele ai valori della democrazia e della libertà, e difende la legge e l’ordine da ogni pericolo autoritario: sempre, senza se e senza ma».