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Giovedì, 18 Aprile 2024
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«Attenti a chi vi promette di vincere la cause contro la sanità»

Dura nota dell’Unione regionale forense, gli avvocati: «Atti di sciacallaggio sul web e sui giornali, anche da parte di professionisti, per avviare cause con informazioni ingannevoli». Le toghe poi ricordano il sacrificio di numerosi sanitari per la crisi Covid-19

No al discredito degli avvocati. Proporre, sul web, da parte di avvocati o sedicenti tali, l’assistenza per «l’avvio di azioni risarcitorie nei confronti di ospedali, medici e infermieri, con disponibilità ad assistere gratuitamente le vittime e i loro famigliari» viola la deontologia degli avvocati e il codice penale. Lo scrive l’Unione regionale forense - in una lettera inviata agli organismi forensi nazionali - che invita tutti gli ordini a vigilare «attentamente sul proliferare di queste condotte e di provvedere all’immediata trasmissione, anche d’ufficio» al Consiglio di disciplina, all’autorità giudiziaria e al Garante per la concorrenza. Le toghe emiliano romagnole hanno visto sui social, ma anche sulla stampa, «una proliferazione di messaggi da parte di sedicenti avvocati o studi legali con offerte asseritamente idonee a garantire elevati “standard di competenza ed efficienza” relativamente a varie problematiche connesse all’attuale situazione di emergenza epidemiologica Covid-19».

Gli ordini degli avvocati stigmatizzano chi promette aiuto legale per fare cause alla sanità e i suggerimenti «anche di avvocati» su possibili soluzioni «alle violazioni delle disposizioni normative imposte dall’emergenza sull’ingiustificata circolazione dei cittadini». Spesso i messaggi vengono veicolati con sigle ingannevoli da parte di studi che in genere non svolgono una professione legale (e qui le toghe ricordano che si potrebbe configurare il reato di esercizio abusivo della professione).

Questi «atti di sciacallaggio», continua la nota degli avvocati, sono inaccettabili soprattutto quando «provengono da appartenenti alla nostra categoria professionale, in provocatoria e quasi irridente violazione degli articoli» che riguardano le informazioni ingannevoli e l’accaparramento di clientela (quest’ultimo punto vietato in Italia). In conclusione, le toghe manifestano «viva riconoscenza e vicinanza a medici, infermieri e a tutti i professionisti della sanità che si stanno prodigando per il bene comune, anche con un pesante sacrificio di vite umane».

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