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A Piacenza boom immatricolazioni bus, 1 su 4 ha massimo 5 anni, il 42% è Euro 5 o 6. Fonti alternative: 0%

Nel 2020 +123,5% di nuove targhe, in controtendenza rispetto al Paese secondo i dati dell’Osservatorio Continental. Scese del 10,1% le immatricolazioni del trasporto merci

Boom delle immatricolazioni degli autobus a Piacenza nel 2020, dove le nuove targhe aumentano del 123,5%, in controtendenza con il “crollo” registrato nello stesso periodo a livello nazionale. Un parco mezzi “giovane”, ovvero con con 5 anni di età, al 29,2% e al 42% poco inquinante - in categoria Euro 5 o Euro 6 – anche se al di sotto della media regionale, che tocca il 48,3%. Sul fronte delle fonti alternative per il trasporto merci il territorio segna invece lo 0%: in tutte le province dell’Emilia-Romagna l’ibrido si attesta allo 0,2% - Piacenza inclusa - provincia però che azzera la quota di elettrico. Uno spaccato offerto dai dati elaborati dall’Osservatorio Continental sui macro-trend del trasporto pesante, con l’obiettivo di fornire una panoramica del settore sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei mezzi pesanti in Emilia-Romagna, l’Osservatorio ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni, ai tipi di alimentazione, all’anzianità e alle categorie Euro del parco circolante in Regione e nelle singole province.

LO STUDIO

Emilia-Romagna lieve il calo di immatricolazioni autobus: Piacenza sale a + 123,5% - Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. L’Emilia-Romagna fa registrare la stessa percentuale negativa con il -14,8% di nuove targhe. A livello provinciale, solo due province segnano una crescita; tutte le altre mostrano il segno meno, con Piacenza a -10,1%. Uno scenario simile si presenta per il trasporto persone dove le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%). La Regione anche in questo caso registra una diminuzione, ma piuttosto lieve, pari solo al 2,5%. Quattro le province in crescita, con Piacenza che arriva a +123,5%.

0% di fonti alternative a Piacenza - Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno). In Emilia-Romagna la seconda fonte di alimentazione dopo il gasolio (all’89,59%) è invece il metano, che sfiora il 5%, seguita dal benzina al 3,32%. Sopra l’1% il benzina e gas liquido, sotto invece elettrico e ibrido. In tutte le province l’ibrido si attesta allo 0,2%, come a Piacenza, l’unica provincia però che azzera la quota di elettrico.

Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%). Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido. Anche in Emilia-Romagna il gasolio è il tipo di alimentazione più diffusa, ma a differenza della maggior parte delle regioni italiane, rimane sotto il 90% (85,2%). Segue poi il metano con 12% e il benzina e gas liquido all’1,3% (percentuale più alta a livello nazionale). Sotto l’1%, elettrico, ibrido e benzina. A Piacenza le fonti alternative fanno registrare uno 0%.

Oltre un autobus su quattro ha massimo 5 anni - La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%). Stesso panorama di percentuali anche in Emilia-Romagna: 19,4% per la fascia 10-15 anni, 17,7% per la successiva e 15,6% per i veicoli 20-30enni. La percentuale di autocarri più vecchi, che superano i 40 anni, (3,4%) è di pochissimo superiore alla quota di veicoli di massimo un anno, e nettamente inferiore se si considera anche la fascia di mezzi di massimo 2 anni (7,4%). A Piacenza gli autocarri di due anni arrivano al 7%, mentre quelli di oltre 30 anni superano l’11%. Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante (54,4%). Oltre il 20% degli autobus in Emilia-Romagna superano i 20 anni, mentre quelli più giovani di massimo 5 anni sono oltre il 25%. Piacenza e Reggio Emilia hanno la fascia più ampia di nuovi autobus di 5 anni di età (29,2% e 29%).

Categorie Euro 5 e 6 superano quelle più datate - Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%). Il 35,3% degli autocarri in Emilia-Romagna è Euro 5 e 6, e il 29% di categorie più datate. Percentuali simili a Piacenza dove le classi meno inquinanti sono il 33,3% mentre quelle più obsolete il 30,9%. In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%. Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. Con percentuali molto simili tra di loro la somma di Euro 5 e 6 in Emilia-Romagna arriva a 48,3%, mentre le categorie più datate si fermano al 38,4%. Anche a Piacenza oltre il 42% è Euro 5 e 6, e le classi dalla 0 alla 2 toccano il 29,6%. A conferma di ciò, si può constatare a livello nazionale che i mezzi più recenti (Euro 5 ed Euro 6) sono più diffusi nelle regioni del Nord e del Centro Italia.

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