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«Avete ridato vita al mio cuore», dalla Sicilia a Piacenza per farsi operare

Tre specialisti in Sicilia non si sono voluti assumere la responsabilità di intervenire, il 74enne Silvio Ricciardetto si è messo a fare ricerche sul web e ha trovato la risposta che cercava a Piacenza

«Avete ridato vita al mio cuore, eseguendo degli interventi in emodinamica che dalla mie parti mi erano stati assolutamente sconsigliati». Con queste parole Silvio Ricciardetto il 7 maggio ha saluto l’equipe di Cardiologia dell’ospedale di Piacenza, che questa settimana si è presa cura di lui. Per farsi curare dal dottor Guido Rusticali, il 74enne pensionato è arrivato apposta dalla Sicilia. «Aveva arterie cardiache ostruite da calcificazioni importanti – spiega il responsabile della Cardiologia interventistica piacentina - che gli rendevano da anni difficoltosa la vita, anche solo per respirare». Così, quando a Siracusa ben tre specialisti non si sono voluti assumere la responsabilità di intervenire, Silvio si è messo a fare ricerche sul web e ha trovato la risposta che cercava a Piacenza. Partendo da un articolo su internet, ha contattato l'ospedale Guglielmo da Saliceto e ha prenotato una visita.

«Abbiamo iniziato a utilizzare la tecnica della litotrissia coronarica – spiega il dottor Rusticali – da poco più di un anno e nel caso di Silvio questa soluzione ci è sembrata ottima. Così, dopo tutti gli accertamenti del caso, giovedì mattina in ospedale, le coronarie del paziente siciliano sono state liberate utilizzando onde d’urto simili a quelle usate per eliminare i calcoli renali». L’intervento è stato eseguito da Rusticali insieme al collega Gioacchino Valenti, al tecnico Maria Angela Battaglia e agli infermieri Arlesiana Casali e Paolo Mandelli. I vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, per Silvio come per gli altri pazienti, sono molteplici: «Non ci sono controindicazioni specifiche: infatti le onde d’urto si disperdono senza provocare danni se non incontrano calcificazioni; questo ne consente l’uso anche in corso di infarto acuto, all’interno di stent preesistenti o in presenza di complicazioni a carico della parete della coronaria Per i cardiologi interventisti si tratta di una procedura non complessa, compatibile con guide e cateteri che già utilizziamo». Per il paziente siciliano, la situazione era piuttosto rischiosa: «Una delle coronarie era ostruita al 99%. Ne abbiamo ristabilito il normale flusso». Già ieri pomeriggio Silvio era pronto per la dimissione.

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