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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Animali avvelenati, ecco la mappa con tutti i casi a Piacenza dell'ultimo anno

Cane, gatto, ma anche lupo e civetta: in un anno sono 15 i casi dolosi accertati nel nostro territorio, secondo i dati raccolti nella mappa di Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e Ministero della Salute

Cane, gatto, ma anche lupo, riccio, volpe e civetta. Sono alcune delle specie animali colpite da avvelenamenti dolosi a Piacenza e provincia nel corso degli ultimi 12 mesi, secondo quanto indicato dalla mappa interattiva nata da un’idea del Ministero della Salute e realizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana.  Uno strumento in costante aggiornamento che consente di analizzare questo fenomeno in Italia - come in aree specifiche - visualizzandolo nell’arco temporale degli ultimi dodici mesi esatti. I casi qui indicati si riferiscono quindi a quanto avvisato nel nostro territorio tra il 26 agosto 2020 e il 26 agosto 2021, complessivamente 15 episodi tra il rinvenimento di sole esche (due casi) e animali domestici o selvatici (13 casi) che sono entrati in contatto con esse, in primis cani (4 casi). Da inizio anno sono già 8 gli eventi confermati – l’ultimo il 6 agosto scorso - avvenuti rispettivamente a Gazzola, Borgonovo, Piacenza, Rivergaro, Vigolzone, Bobbio e Castell’Arquato.

                                     Screenshot mappa avvelenamenti2-2

Nella mappa interattiva, liberamente consultabile da ogni cittadino, ogni caso di avvelenamento confermato è indicato da un punto blu: cliccando su ognuno di essi è possibile visualizzare le informazioni di dettaglio, quali il comune di riferimento, la data della segnalazione, il numero di esche presenti o la specie animale colpita. Questo l’elenco mutuato dalla mappa, in ordine cronologico:

Podenzano, cane, (7 settembre 2020); Castell’Arquato, cane, (10 settembre 2020); Caorso, riccio (21 ottobre 2020); Coli, esca, (3 novembre 2020); Piacenza, cane (10 novembre 2020); Alseno, lupo, (28 novembre 2020), Vigolzone, cane, (1 dicembre 2020); Calendasco, volpe, (24 dicembre 2020); Gropparello, gatto (9 gennaio 2021); Piacenza, esca (4 marzo 2021); Gazzola, lupo (9 aprile 2021); Borgonovo, astore (20 aprile 2021); Rivergaro, gatto domestico (11 giugno 2021); Vigolzone, civetta, (23 giugno 2021); Bobbio, volpe (29 luglio 2021); Castell’Arquato, volpe (6 agosto 2021).

Il Portale - on line da ottobre 2019 - consente la gestione informatizzata dei casi di sospetto avvelenamento nonché il costante monitoraggio del fenomeno e delle sue caratteristiche temporali e spaziali. Si avvale per la raccolta e l’elaborazione dei dati della collaborazione della rete nazionale degli Istituti zooprofilattici sperimentali ed è coordinato dal Centro di Referenza Nazionale della Medicina Veterinaria Forense. Un’iniziativa - come spiega la nota riportata sul sito dell'ente - nata dalla rinnovata Ordinanza Ministeriale (luglio 2019) relativa al divieto e detenzione di esche e bocconi avvelenati, che individua nuove procedure informatizzate di comunicazione degli eventi dolosi.

Come previsto dall’ordinanza, i casi di sospetto avvelenamento devono essere inseriti in tempo reale sul Portale Nazionale dai veterinari liberi professionisti, delle aziende sanitarie locali e degli Istituti Zooprofilattici e comunicati agli organi competenti con le modalità consentite dallo stesso portale, proprio per favorire la circolazione delle informazioni e per rispettare i tempi imposti. L'obiettivo è rendere più efficace il contrasto al «dilagante fenomeno della preparazione, utilizzo e diffusione di esche o bocconi avvelenati» che «rappresenta un rischio per la popolazione animale e costituisce un serio pericolo per l’ambiente e soprattutto per gli esseri umani, in particolare per i bambini».

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