«Banche dati più forti contro le auto intestate a prestanome»

Si è tenuto a Vigolzone un momento formativo riservato alla forze di polizia incentrato sulla intestazione fittizia dei veicoli che sono in uso ai prestanome. Il corso si è tenuto presso la sala convegni dell'agriturismo Ama di Vigolzone dove un centinaio di operatori di Polizia si sono ritrovati per acquisire sistemi e metodi innovativi per l'individuazione di veicoli in uso a soggetti dediti alla criminalità.

Il relatore, Giuseppe Conte, uno dei massimi esperti in Italia delle intestazioni fittizie e prestanomi, ha presentato il corso organizzato dalla Polizia Locale che ha ottenuto il patrocinio dell'Unione Valnure Valchero, della Regione Emilia Romagna e del Forum Italiano della Sicurezza Urbana.

L’esperto ha spiegato che il fenomeno dei “prestanome”, fisici o giuridici, costituisce un forte pericolo «perché di supporto al vasto contesto criminale e comunque a situazioni di illegalità che vedono tali veicoli coinvolti in azioni criminose anche gravi». Le cronache recenti raccontano purtroppo anche di morti in incidenti stradali, come a Roma e Milano, in cui erano coinvolti veicoli di prestanomi ed i reali utilizzatori e colpevoli non sono stati ancora identificati.

Il fenomeno consiste proprio nel fornire veicoli a tutti coloro che vogliono rendersi irreperibili o che non vogliono che si risalga alla loro identità tramite il veicolo in uso, eludendo quindi i controlli in sede di registrazione del mezzo e conseguente controllo e verifica nelle relative banche dati.

«L'articolata situazione a cui gli organi di polizia si trovano ad operare - ha sottolineato il relatore - richiede una specifica preparazione del personale che opera in strada ed in centrale operativa; il relatore ha presentato il “Metodo ConTe” al corso organizzato per l'individuazione ed il contrasto di tale fenomeno, tenuto conto che nel corso degli anni, sono stati individuati circa 180.000 veicoli in uso a prestanomi su tutto il territorio italiano».