Barche e canoe tornano a frequentare il fiume Po
A Calendasco l’attracco della Vogaposse, una canoa che vuole riportare l’attenzione sull’ambiente
Il Grande Fiume, ricco d’acqua, torna ad essere navigabilissimo. Ed ecco che ha fatto sosta a Calendasco, all’attracco del Masero la Vogaposse 2.0: da Torino al Delta del Po per oltre 500 chilometri. Nel sito ufficiale leggiamo “Vogaposse 2023 vuole riportare l’attenzione sui problemi del Po, in particolare la siccità e l’ecosostenibilità dell’ambiente. Essere un’occasione per aumentare la consapevolezza che valorizzare un “gioiello italiano”, patrimonio naturale che per secoli è stato anima e fulcro di un territorio e motivo della sua prosperità, deve essere una priorità per tutti”. Partiti da Torino lo scorso 27 maggio con nove tappe programmate, gli equipaggi di vogatori saranno al Delta del Po per domenica 4 giugno.
Gli equipaggi “natanti” sono stati accolti dal presidente della “Canottieri Calendasco” Luigi Magistrali con la sua consueta familiarità, genuina e affidabile, e proprio qui nella “bassa del Po” è stata scelta la sosta giornaliera della terza tappa. I vogatori sono arrivati da Sannazzaro de Burgondi sul pavese, dopo ben 73 chilometri “via Po”, sotto ad un sole cocente.
Sono arrivate nel tardo pomeriggio le tre barche dette “Gig” (leggere gigh) con 4 rematori ed un timoniere che impartisce i comandi con voce solenne e sono lunghe ben 11 metri. Si tratta di una squadra di venti persone capitanate dalla presidente dell'Associazione Vogaposse Giovanna Casali Di Monticelli. Questo è il secondo anno della particolare impresa, che mira a dar risalto al Grande Fiume sotto tutti gli aspetti che possono riguardarne la sua valorizzazione.
Il folto gruppo di “atleti rematori”, composto da uomini e donne dopo una cena “alla piacentina” ha pernottato in loco e la ripartenza mattutina dal Masero prevede l’attracco serale a Cremona dopo 55 chilometri. Il Po con queste iniziative torna “vivo”, gli attracchi sono come moderne “aree di sosta” su questa antica strada d’acqua, un “serpentone” che punta dritto, con la sua corrente, verso il mare, al suo Delta.
Umberto Battini