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Beccia: «Che fine ha fatto il progetto “Montagna solidale” della Fondazione?»

Il sindaco di Ottone dopo la presentazione delle candidature per il nuovo Consiglio generale dell’ente di via Sant’Eufemia si toglie un sassolino dalla scarpa sulla governance uscente

Nelle scorse settimane sono state ufficializzate le scelte degli enti locali per la composizione del prossimo Consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Uno di questi posti è assegnato ai comuni della provincia, che hanno proposto due loro candidati (ne verrà scelto uno) per entrare tra i 15 eletti del parlamentino di via Sant’Eufemia, chiamato a gestire la “cassaforte” dei piacentini. Dopo la scelta dei comuni, il sindaco di Ottone Federico Beccia decide di togliersi un sassolino dalla scarpa nei confronti della governance uscente della Fondazione. «Quattro anni fa veniva proposto dalla stessa Fondazione – rileva Beccia - il “mitico” progetto “Montagna Solidale”. I giornali ne parlarono, le conferenze stampa si sprecarono, gli attori si auto incensarono descrivendolo come un progetto incredibile che avrebbe aiutato la montagna e la gente che ci viveva a migliorare il proprio status ed evitare l’isolamento. Riunioni su riunioni, con al seguito i “faremo”, “diremo”, “organizzeremo”... Ma alla gente della montagna a distanza di quasi quattro anni che cosa è venuto?». Beccia non ci va giù leggero nel ricordare un progetto di cui, in effetti, si sono perse le tracce. «Che cosa in pratica è stato fatto? Cosa è cambiato e in che cosa è alla fine consistito questo “roboante e innovativo” progetto? Fermo restando che ognuno dei suoi soldi fa quello che vuole, è del tempo degli altri e della dignità delle persone, in particolare anziani, a cui prometti chissà cosa, senza poi nulla concretizzare che non puoi fare come ti pare».

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