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Coronavirus

«Bene le 600mila terze dosi e il super Green Pass. Il Governo ascolti le Regioni sulla sanità»

Verso il 91 per cento di persone con il ciclo completo di vaccinazione. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini: «Darsi da fare per reggere anche questo urto molto forte. Grande impegno di Prefetture e forze dell'ordine per i controlli»

In Emilia Romagna il 90,5 per cento della popolazione è vaccinata con la prima dose, oltre 600mila sono le terze di richiamo, mentre in poche settimane si raggiungerà il 91 per cento di emiliano romagnoli con il ciclo completo. I numeri li ha forniti il presidente della Regione Stefano Bonaccini, intervenendo a Rai Radio1. «Ci dobbiamo tutti dare da fare ma io ho fiducia che reggeremo anche questo urto per quanto molto forte. L'Italia avendo tanti vaccinati, più di altri Paesi, lo sta reggendo un pochino meglio», ha detto il presidente soffermandosi poi sul super Green Pass, in vigore dal 6 dicembre: «Serve per cercare di evitare di chiudere quelle attività economiche che hanno pagato il prezzo più alto, quelle che aggregano le persone, dai bar alla ristorazione, dal turismo alla cultura, allo sport e noi vogliamo che nessuno più chiuda». La certificazione rafforzata, ha proseguito, «serve come corsia preferenziale visto che la stragrande maggioranza dei cittadini è vaccinata. A inizio anno si parlava dell'Italietta nel ritardo delle vaccinazioni - ha aggiunto Bonaccini - e oggi siamo un Paese tra i più vaccinati in Europa e nel mondo. Le difficoltà nei controlli sono quelle che abbiamo registrato anche durante le altre ondate: in ogni caso vedo un grande impegno, dalle Prefetture alle Forze dell'ordine a coloro che hanno gli strumenti e anche la possibilità di fare controlli insieme alla Polizia Locale». Quanto alla richiesta di esibire la certificazione anche sui mezzi del trasporto pubblico locale, ha aggiunto Bonaccini, «verranno fatti controlli a campione, irrobustendoli anche perché se si facesse il controllo uno a uno a quelli che salgono arriverebbero in ritardo a tutte le corse. Dobbiamo avere fiducia».

Ma l’impegno Bonaccini non lo chiede solo ai cittadini ed esorta anche il Governo a «fare meglio sul tema della sanità perché è vero che ci saranno 2, 4 e 6 miliardi di euro nei prossimi tre anni in spesa corrente, circa 12 miliardi in tre anni. Però l'anno prossimo sono solo 2 miliardi: a fronte dell'aumento dei contratti del personale, dell'aumento delle bollette energetiche, rischiamo che di fatto non resti nulla». All’esecutivo Bonaccini da «un giudizio positivo» ma non considera accettabile che di 1,2 miliardi di euro chiesti «ci ha dato solo 600 milioni: il Governo deve capire che se chiede alle Regioni, che sono quelle che gestiscono la sanità, di combattere la pandemia - ha concluso il presidente della Regione - deve dare le risorse, anche perché rischia di pagarla chi ha più sanità pubblica degli altri».

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