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Bobbio e dintorni, una carrellata fra 42 frazioni e tante case sparse: Cassolo

Un racconto delle evoluzioni che alcune delle frazioni bobbiesi hanno avuto negli ultimi decenni: una veloce carrellata sugli accadimenti più rilevanti dalla quale purtroppo emergono più molte ombre e poche affievolite luci. S'inizia da Cassolo a due passi dal greto del Trebbia, un paese da sempre curato

Il Comune di Bobbio estende la sua giurisdizione su una superficie territoriale di 106 chilometri quadrati, sulla quale vive anagraficamente una popolazione di circa 3.600 abitanti, con un’età media oltre i 52 anni (11 posto nella graduatoria provinciale che oscilla tra Zerba (anni 67,1) e Rottofreno (42,8).  Il capoluogo si adagia meravigliosamente sulla sponda sinistra del fiume Trebbia a 270 metri sul livello del mare ai piedi del Monte Penice la cui vetta è a quota 1450 s.l.m.; Il Passo del Penice a 1150 s.l.m. si raggiunge in dodici chilometri di strada provinciale la cui percorribilità è da tempo indecorosa.  La popolazione è distribuita nel Capoluogo, in 42 frazioni e in un numero ancor più elevato di località e case sparse, luoghi un tempo non lontano tutti abitati e con un territorio amorevolmente coltivato dagli abitanti. In Località Lagobisione c'è una modernissima Chiesa e ci sono le Parrocchie di Vaccarezza, Ceci, Santa Maria, San Cristoforo, Dezza, Mezzano Scotti ognuna ha la sua Chiesa tenuta "alla grande" dai parroci coadiuvati dagli abitanti. Tra i numerosi  oratori ricordo San Salvatore, Piancasale, Freddezza, Cassolo e Parcellara dove sino a meno di mezzo secolo fa veniva celebrata ogni domenica la S. Messa. Oltre  al grande patrimonio costituito da questi luoghi di culto, sulla vetta del Monte Penice c'è il millenario Santuario dedicato alla Madonna del Penice.

Racconterò le evoluzioni che alcune delle frazioni bobbiesi hanno avuto negli ultimi decenni: una veloce carrellata sugli accadimenti più rilevanti dalla quale purtroppo emergono più molte ombre e poche affievolite luci. Inizio da Cassolo a due passi dal greto del Trebbia, un paese da sempre curato, ben tenuto, dotato di un Oratorio dedicato a S. Andrea, dove la domenica si celebra ancora la S. Messa.  Le alture circostanti e in particolare la località Cavarelli, sono punteggiate da "seconde" case, dove per decenni tante famiglie hanno trascorso le vacanze  estive e i week end. Da qualche stagione  estiva però le loro finestre sono sempre meno aperte.

Sul Monte Armelio negli anni Settanta l'imprenditore di Piacenza Ugo Sala aveva costruito un grande edificio: nel semiinterrato una specie di night con giardino esterno, al piano terra un signor ristorante; alcuni piani sopra erano dedicati a camere dell'albergo, quindi una serie di appartamenti signorili e dulcis in fundu al piano più elevato un giardino sotto le stelle. Famoso era diventato il ballabile SLALOM, meta prediletta di tantissimi giovani che arrivavano anche dalla provincia limitrofe. Sala aveva anche costruito la prima piscina privata di tutto il vasto territorio bobbiese.

Nel centro di Cassolo esistevano due rinomati ristoranti: il Gambero Rosso gestito dai coniugi Nando e Rosa Bertuzzi coadiuvati dalla figlia Stefanina. Famosi fra altri piatti che si potevano gustare, erano i maccheroni con il sugo di funghi e le salsine che venivano assaporate con il bollito. Ai Callegari funzionava il ristorante di Conte Mosè e all’inizio paese Luigi Tavani gestiva una bella pizzeria. Di tutto questo oggi è rimasta una sola pizzeria.

Non posso dimenticare alcune altre persone protagoniste dello sviluppo di Cassolo: Enzo Volterrani, artista scultore, artigiano del legno con un grande laboratorio che lavorava per la Sperlari produceva artigianalmente porta caramelle riutilizzabili come porta gioie; dava lavoro anche all’esterno del suo laboratorio. Volterrani aveva realizzato anche il Lido di Cassolo; poi Primo Bocchia un "norcino" i cui insaccati erano gioia e dolori dei golosi. Dulcis in fundo, in località Callegari per anni è stata attiva una fabbrica di vestiti il cui titolare era il sig. Giovanni Magistrati.

Lungo la Statale 45, che solcava il paese, c'era un muretto, come quello di Alassio, dove la sera si sedevano tanti, ma tanti giovani allegri, conversavano educatamente, si fidanzavano, amoreggiavano... oggi il muretto è un anonimo manufatto edile come tanti. Pecco di nostalgia idealizzato il passato perché sono deluso dal presente?  Venite a Cassolo e valutate con i vostri occhi...

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