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«C'è stato un errore nell'erogazione del bonus da mille euro, ecco perché revocato ad alcuni dipendenti»

L'Asl di Piacenza interviene dopo la nota ispettiva che il consigliere regionale Valentina Stragliati ha presentato in Regione

L'Asl di Piacenza interviene dopo la nota ispettiva che il consigliere regionale Valentina Stragliati ha presentato in Regione riguardo al bonus di mille euro erogato nelle scorse settimane ad alcuni dipendenti dell'azienda sanitaria piacentina ma poi revocato dalla stessa Asl.

«A novembre l’Azienda Usl di Piacenza ha deciso di pagare 20 ore di prestazioni aggiuntive a personale del comparto operante in settori particolarmente coinvolti nelle attività volte alla riduzione delle liste di attesa, ai sensi dell’art 29 comma 1 del DL 104/2020. La normativa non prevede una contrattazione integrativa per l’applicazione dell’istituto. Tuttavia, è consuetudine dell’Azienda Usl di Piacenza fornire informazione ai rappresentanti sindacali di categoria relativamente ad aspetti di interesse dei lavoratori, quali applicazioni contrattuali o legislative. Pertanto, prima di procedere con il pagamento, alla fine novembre, la Direzione delle Professioni Sanitarie ha illustrato i criteri che sono stati utilizzati per l’impiego delle risorse disponibili.
I fondi sono stati destinati a infermieri e tecnici di radiologia che hanno operato nel periodo agosto-dicembre 2020 in settori particolarmente coinvolti nella riduzione delle liste di attesa e che hanno prodotto un’eccedenza oraria rispetto al dovuto.
Il pagamento è stato effettuato nel mese di dicembre.
Si è in seguito verificato che, purtroppo, l’importo previsto era stato erroneamente attribuito ad alcuni dipendenti che non avevano il saldo orario richiesto, mentre non era stato percepito da altri che avevano le eccedenze orarie previste.
Con lo stipendio di gennaio 2022 si è pertanto proceduto alla liquidazione del compenso a coloro che erano rimasti esclusi e contestualmente al recupero di quanto erroneamente corrisposto, prevedendo una rateizzazione su dieci mensilità al fine di ridurre al minimo l’impatto sullo stipendio netto.
Si precisa che il pagamento in eccesso ha riguardato poco più di sessanta dipendenti su un totale di quattromila in servizio.

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