«C'era sempre quando avevi bisogno. Oggi Luca è ancora qui con noi»

Otto anni fa Luca Di Pietra non è tornato a casa da sua moglie Alessandra e dai suoi figli Giada ed Elia a Vigolzone. Otto anni fa è morto in servizio a 39 anni: la gazzella che guidava si è schiantata, all'uscita da una curva, contro un tir parcheggiato contro mano nei pressi del Polo Logistico di Castelsangiovanni. Se quel mezzo non ci fosse stato, emerse a processo, l'auto avrebbe proseguito la sua corsa. Di Pietra e il collega Massimo Banci (che rimase ferito gravamente) stavano inseguendo un'auto. Da dieci giorni aveva coronato il sogno di indossare, da appuntato scelto, gli stivali del Radiomobile dopo anni alla Stazione di Rivergaro e la sua tragica morte sconvolse tutta l'Arma piacentina e la comunità di Vigolzone che gli dedicò l'area verde in via Montanelli dove Luca portava i suoi figli a giocare.

«C'era sempre quando avevi bisogno, in ogni attimo - ha ricordato il sindaco Gianluca Argellati -. Oggi Luca non si è allontanato, c'è ancora, lo sento e lo vedo ancora qui giocare a pallone e prendeva i suoi bambini per mano. Oggi la comunità di Vigolzone rende omaggio all'uomo, al papà». Ogni anno, il 29 settembre, viene deposto un mazzo di fiori ai piedi della targa che lo ricorda e viene celebrata una messa nella chiesa di San Mario e San Giovanni Battista all quale partecipano tutti i suoi colleghi, i famigliari nonché i vertici dell'Arma e delle altre forze dell'ordine.  «Onoriamo l'impegno di questi uomini - ha detto il colonnello Breda, nuovo comandante provinciale, e sentiamoci prima di tutto - e questo è prima di tutto un richiamo a me - famiglia». A Di Pietra, insignito di medaglia d'oro al valore civile alla memoria, è stata anche intitolata la caserma di Podenzano. Contestualmente alla cerimonia di Vigolzone, è stato reso omaggio al monumento di Castelsangiovanni.