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Casa della comunità della Valtidone modello virtuoso a Bologna

Piacenza sale ancora in cattedra portando la sua visione progettuale di assistenza territoriale con un forte coinvolgimento delle comunità locali

La nuova Casa della comunità della Valtidone verrà presentata al 14° Workshop internazionale - Laboratorio italo-brasiliano di formazione, ricerca e pratica in Salute Collettiva di Bologna, come modello virtuoso di percorso partecipato dal basso. Piacenza sale ancora in cattedra portando la sua visione progettuale di assistenza territoriale con un forte coinvolgimento delle comunità locali. A farsi portavoce del progetto Giuseppe Magistrali, direttore del distretto di Ponente, che all’incontro “Assistenza territoriale da ripensare in chiave comunitaria: prospettive ed esperienze” illustrerà l’esperienza piacentina scelta come prassi di eccellenza a cui inspirare i percorsi regionali.

«Il Community lab 2022 per Casa della comunità della Valtidone – sottolinea Magistrali – prende il via dalla volontà di creare una rete di servizi in grado di rispondere alle necessità della comunità. Per farlo abbiamo iniziato in percorso di ascolto e collaborazione con il territorio coinvolgendo cittadini, amministratori, operatori, responsabili delle associazioni di volontariato del territorio, della scuola, della cooperazione sociale, del sindacato. Non solo, il filo rosso che ha caratterizzato la progettazione 2022 del Community lab regionale è stato fin da subito la volontà di supportare il protagonismo attivo degli adolescenti. Per questo tra le voci che stanno animando il progetto del distretto di Ponente c’è anche la quella dei giovanissimi studenti del Polo Volta di Castel San Giovanni-Borgonovo: 25 ragazzi che hanno portato il loro contributo nel cantiere di cittadinanza attiva per la co-progettazione delle attività e della promozione della salute. I ragazzi sono stati preziosi per la costruzione di questo cantiere di idee. Altrettanta importanza ha avuto il coinvolgimento dei professionisti sanitari e sociali, degli amministratori locali, dei sindacati, delle associazioni e delle cooperative sociali, dei Comitati consultivi misti. L’idea di fondo era quella di promuovere un protagonismo attivo di volontari e cittadinanza all’interno delle Case di Comunità. Il volontariato sanitario e sociale inteso come partner evoluto e risorsa strategica in questo processo».

Il percorso di confronto dei gruppi di lavoro del progetto si è snodato su quattro macro gruppi di lavoro e progettazioni: accoglienza e orientamento (campagna informativa capillare sui servizi offerti); progettazione degli spazi e dei servizi innovativi (la suggestione del Parco della salute); i ragazzi e le ragazze promotori di salute; il sostegno ai caregiver per rafforzare la rete di aiuto alla cura delle fragilità. «Ne è nato un proficuo lavoro di collaborazione un vero laboratori di idee per dar vita a un cantiere di cittadinanza attiva per la co-progettazione delle attività e la promozione della salute che siamo orgogliosi di portare in una piazza così importante come Bologna».

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