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Giovedì, 18 Aprile 2024
Aids

Hiv a Piacenza, «Per oltre il 30% diagnosi tardiva, il 95% delle infezioni per via sessuale»

Il 1° dicembre si celebra la giornata mondiale, i professionisti delle Malattie infettive dell’Asl di Piacenza lanciano un messaggio: «Epidemia lontana dall’essere debellata, non possiamo abbassare la guardia»

La battaglia all’Aids non è finita. Il 1° dicembre si celebra la giornata mondiale della lotta contro l’Hiv. In occasione di questo appuntamento i professionisti delle Malattie infettive dell’Azienda Usl di Piacenza lanciano alla comunità un messaggio: «L’Aids è un’epidemia lontana dall’essere debellata, non possiamo abbassare la guardia». «Invito - spiega la nota dell’Ausl - che trova conferma nei dati riportati: il 2022 registra 10 nuove diagnosi di infezioni da Hiv, circa una al mese (in linea i contagi rilevati negli con gli ultimi tre anni). Di queste, oltre il 30%, è una diagnosi tardiva».

«Spesso i pazienti – sottolinea Alessandro Ruggieri, infettivologo responsabile della gestione del paziente con infezione da HIV – arrivano alla nostra osservazione con già diagnosi di malattia conclamata, ma non consapevoli di essere malati e, quindi, a rischio di vita. La loro, ma non solo. L’identikit di chi contrae l’infezione è mutato rispetto al passato e il concetto di categorie a rischio deve essere abbandonato: sono ormai rarissime le infezioni contratte per tossicodipendenza. A Piacenza non se ne conta nessuna negli ultimi 5 anni. Mentre oltre il 95% è contratta per via sessuale: tutti i casi registrati a Piacenza nel 2022 sono attribuibili a questa tipologia di contagio. Il problema riguarda, quindi, tutta la popolazione sessualmente attiva e la scoperta tardiva dell’infezione comporta l’alto rischio di trasmettere ad altri il virus. Le persone infette possono quindi rimanere allo stesso modo ignare di avere contratto l’Hiv fino quando non hanno i primi sintomi di malattia».

La prevenzione, con l’adozione di corretti strumenti di protezione sessuale - aggiungono - resta la prima regola, cui si affianca un costante monitoraggio della propria salute attraverso i test per rintracciare il contagio. «Oggi – sottolinea Ruggieri – l’aspettativa di vita di una persona che scopre di avere l’Hiv precocemente, con sistema immunitario ancora valido, è pari a quella di un soggetto che non ha l’infezione. Anche lo stile di vita non ne risente, si possono, per esempio, avere figli e se la terapia antiretrovirale viene assunta correttamente anche avere rapporti sessuali senza protezioni meccaniche».

«È importante, quindi, monitorare la propria salute attraverso un semplice e indolore test anticorpale per Hiv» conclude l’Asl. L’esame - gratuito e, su richiesta, anonimo - può essere svolto senza appuntamento dalle 9.30 alle 15.30 agli ambulatori delle Malattie infettive dell’Ospedale di Piacenza dal lunedì al venerdì».

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