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L’ultimo allevatore di una montagna che non c’è più: «Mai una notte via da Pradovera»

Casimiro Guglielmetti, classe 1938 e allevatore da oltre 70 anni, inizia ancora ogni giornata con la mungitura a mano: «Sono nato in mezzo agli animali, ho passato tutta la vita con loro». Fino a qualche anno fa si occupava anche dei tori

È una vita di fatica, ma anche di molta passione, quella di Casimiro Guglielmetti, 84enne che vive a Pradovera di Farini, dove ancora adesso, tutti i giorni, si dedica all’allevamento di buoi e vacche. Aiutato dai figli Claudio e Angela e dalla moglie Margherita Mazzocchi, quotidianamente si occupa degli animali, cavalli compresi.

Nato nel vicino paesino di Maradina, a 26 anni si trasferì a Pradovera, nella Val Perino. E qua è sempre rimasto. «Ho sempre fatto l’agricoltore - racconta l’uomo - come mio padre e come i miei avi. Non me ne sono mai andato da queste terre». Ma non è solo un modo di dire. Da quando si è sposato con la signora Margherita (originaria di Aglio), cinquantadue anni fa, non ha mai dormito una notte lontano da casa. «Ho visto il mare una sola volta in vita mia, andando al giuramento a militare, a Fano di Pesaro, di mio figlio. Non ce la faccio proprio a stare lontano dal mio paese, soffro troppo».

L’esistenza di Casimiro cristallizza un’Italia montanara e campagnola che non c’è più. «Ho iniziato zappando la terra con i buoi - rammenta - quando ero giovane l’agricoltura era molto povera. Però non ho mai pensato di fare un altro mestiere. E andavo a morosa a cavallo, non avevo altri mezzi per raggiungere Aglio da Pradovera». E quando si è sposato, lo stesso: marito e moglie, entrambi, arrivano a cavallo presso la chiesa dove si uniranno.

Il classe di ferro 1938 partì con un paio di vacche, ora ha 45 tra bovini e cavalli. Ma si può ancora fare agricoltura e allevamento in montagna? «Eh, è una vita un po’ dura - ammette il figlio Claudio -, però abbiamo la nostra terra, un po’ la affittiamo, guadagniamo poco, però con i mezzi agricoli moderni facciamo sicuramente meno fatica oggi rispetto a quella dei nostri vecchi. Una volta si faceva tutto a mano». Ma la passione è troppo forte e tutta la famiglia intende andare avanti in quest’attività che riempie le loro vite.

Casimiro, ad esempio, ha sempre allevato tori per la monta. «Sono settant’anni che svolgo questa attività - dice fiero l’anziano signore -, da una decina d’anni ci pensa mio figlio». «Però lo spirito ce l’ha ancora», rileva Claudio.

Quindi di cosa si occupa l’84enne, adesso? «Mungo le vacche alla mattina quando i figli lavorano, le bestie mi ascoltano mentre lo faccio, sono nato in mezzo agli animali, ho passato tutta la vita con loro. Inoltre svolgo i lavori nella stalla con mia moglie». Insomma, quando il lavoro tiene occupati i figli, è la vecchia generazione a svolgere ancora la professione di allevatori. Casimiro spera che un giorno anche le nipoti, Giorgia e Sara, possano continuare l’azienda agricola per ora intitolata a suo nome. «Gli animali ci sono, se avessero voglia di proseguire, si sta così bene in mezzo a loro…».Casimiro Guglielmetti-2

Vivere solo di questo è impossibile. Infatti Claudio da 25 anni è un autista di Iren. «Parto alle 3.30 del mattino da Pradovera per lavorare a Piacenza, torno a mezzogiorno o l’una al mio paese. Non ho neanche mai provato ad abitare in città, non ci riesco a stare, preferisco fare il pendolare». La famiglia coltiva anche patate, orzo per autoconsumo e taglia un po' di legna. E con il latte delle vacche si producono - sempre per uso personale - formaggi. «Da sette mesi - fa sapere Claudio - non vengono più a prendere il nostro latte, il viaggio costa troppo, chi lo dovrebbe raccogliere rinuncia. Così lo usiamo per i formaggi e per la ricotta».

Oltre ad una ventina di vacche, i Guglielmetti allevano anche ventuno cavalli Bardigiani, più tre stalloni da monta. A curarli è soprattutto l’altra figlia di Casimiro, Angela, che lavora a Farini e tiene particolarmente a loro, ottenendo numerosi riconoscimenti alle fiere del settore. «In famiglia – aggiunge Claudio – cavalchiamo tutti».

E la vita a Pradovera com’è? «Bella tranquilla - conclude il figlio - d’estate si ripopola molto, sembra un altro paese rispetto all’inverno. Ma noi ci stiamo bene tutto l’anno e fin che c’è la salute, continuiamo ad allevare buoi e cavalli perché è la nostra vita».

Casimiro Guglielmetti-2

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