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Centri diurni per le persone con disabilità, avviato il confronto per la ripartenza in sicurezza

L'assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati: «Il Comune e l’Azienda sanitaria condivideranno protocolli operativi volti a garantire la sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini che torneranno a frequentare le strutture»

Si è tenuto venerdì 22 maggio, l’incontro convocato dall’Amministrazione comunale con l’Ausl e i gestori dei Centri diurni per le persone con disabilità, con l’obiettivo di riprogrammare la ripresa graduale delle attività– così come disposto dalla delibera regionale 526 del 18 maggio scorso – tutelando appieno gli utenti e gli operatori.

Come spiega l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati, “il Comune e l’Azienda sanitaria condivideranno protocolli operativi volti a garantire la sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini che torneranno a frequentare le strutture, sulla base dei progetti che verranno presentati dai gestori. Già in questi giorni, i coordinatori dei Centri diurni contatteranno le famiglie per verificare l’effettiva intenzione di procedere al reinserimento dei propri congiunti: sulla base dei bisogni rilevati, i gestori potranno elaborare le proposte da cui partiremo per impostare un percorso di co-progettazione che assicuri, nel pieno rispetto delle linee guida regionali e nazionali, l’adozione di tutte le misure necessarie per prevenire e contenere nuove ondate epidemiche. Dal confronto di venerdì scorso – sottolinea Federica Sgorbati – è emersa la volontà di tutte le realtà coinvolte di far ripartire quanto prima l’attività, nella consapevolezza che la gradualità e la massima cautela sono doverose non solo per adempiere alle disposizioni di Governo e Regione, ma innanzitutto per non vanificare gli sforzi sostenuti dalle famiglie per proteggere la salute dei propri cari”.

“In questi mesi di emergenza sanitaria – aggiunge l’assessore – non appena è stato possibile abbiamo risposto, sempre con formule di co-progettazione, alle richieste dei nuclei in condizioni di maggiore fragilità, laddove vi erano situazioni particolarmente gravose cui far fronte. Già dal 30 marzo, ad esempio, sono stati accolti due utenti presso il Centro socio-occupazionale del Gruppo sperimentale Autismo, mentre altri interventi individualizzati sono stati attivati, nei giorni immediatamente successivi, presso Centri socio-riabilitativi e socio-occupazionali del territorio, garantendo il reinserimento di una decina di utenti per quattro ore al giorno, dai due ai quattro giorni la settimana, fornendo anche il trasporto per chi ne aveva l’esigenza”. 

Nell’attesa che i progetti di riattivazione complessiva dei servizi siano messi a punto, i gestori potranno promuovere anche nei prossimi giorni ulteriori percorsi individuali di assistenza all’interno delle proprie strutture, laddove si rilevino situazioni particolarmente gravose per il carico familiare che comportano. “In questo modo – rimarca Federica Sgorbati – potremo garantire alle famiglie un aiuto fondamentale anche in questa fase di ridefinizione dei servizi. Del resto, da parte degli operatori comunali e dei coordinatori dei Centri vi è sempre stato un contatto costante con i familiari di tutti gli utenti, a cominciare dall’invio, a tutti i nuclei in carico all’Ufficio Interventi per la Disabilità, dei recapiti del servizio di supporto professionale gestito dagli operatori comunali, dei numeri utili per i servizi a domicilio e di tutti i riferimenti dell’Ufficio stesso, la cui psicologa si è resa disponibile per colloqui telefonici con gli utenti e con le loro famiglie”.

E’ stata realizzata anche una breve guida – riassuntiva del documento della Società italiana per i disturbi del neurosviluppo – per le persone con disabilità intellettiva e disturbi dello spettro autistico, allegandovi le linee guida del Miur per la comunicazione aumentata alternativa. “Per chi ne ha fatto richiesta – conclude l’assessore Sgorbati – abbiamo potenziato le ore di assistenza domiciliare a fronte della chiusura obbligatoria dei Centri diurni, garantendo inoltre l’erogazione degli assegni di cura e sostegno per le persone con disabilità, nonostante l’impossibilità di ricevere i cittadini nei nostri uffici. Oggi, d’intesa con l’Azienda Usl e con i gestori delle strutture, l’impegno per non lasciare sole le famiglie continua ad essere prioritario, ponendo sempre in primo piano la tutela della salute di tutti”.

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