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Giovedì, 28 Settembre 2023
La polemica

«Chi ha mentito? Pallavicini o gli assessori? La toppa messa da Tarasconi non copre il buco»

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata, nella quale un lettore interviene sulla vicenda tra Carlo Pallavicini e l'amministrazione Tarasconi

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata, nella quale un lettore interviene sulla vicenda tra Carlo Pallavicini e l'amministrazione Tarasconi.

L’hanno chiamato il giallo dell’estate piacentina, sbertucciato come tutto quello che passa davanti ai nostri occhi dalla mannaia dei social, ma in realtà c’è molto poco da ridere nell’affaire Pallavicini-assessoriTarasconi-solidarietà-criticheallamagistratura. Il raffazzonato e superficiale scritto con cui ieri la sindaca nuova e la sua Giunta si sono affrettati a smentire le parole dell’indagato sindacalista Pallavicini sono la più evidente delle toppe che non fanno altro che rendere più evidente il buco. Oggi è calato un silenzio tombale sulla vicenda, un silenzio rosso non del comunismo ma rosso di vergogna. I due assessori chiamati in causa, ma non per nome, da Pallavicini per avergli inviato messaggi non solo e non tanto di solidarietà, ma soprattutto di malvelata critica al lavoro degli inquirenti, se ne guardano bene da uscire allo scoperto, preferendo salvarsi la poltrona appena conquistata, lasciando Pallavicini al suo destino di “ballista”, alla faccia del coraggio e della trasparenza propugnate in campagna elettorale. 
Neanche Pallavicini, così cuore impavido di fronte ai manganelli della polizia, ha avuto il coraggio di ritornare sulla vicenda e rendere palese i nomi degli assessori, finendo per fare la figura del millantatore e del codardo. 
La vicenda non è di pruriginosa curiosità italiana, figlia di un agosto senza notizie fresche, ma è molto più concreta: come possono due rappresentanti del popolo piacentino – perché tali sono gli assessori a differenza dei consiglieri che in qualche modo rappresentano prima di tutto i propri elettori – rimanere seduti sul proprio scranno sapendo di aver mentito ai propri cittadini? 
Oppure, come può un sindacalista della prima linea essere credibile e creduto dai suoi seguaci presenti e futuri mentendo e sapendo di mentire, proprio quando su di lui pende un’accusa e vi è un’indagine in corso?»

Luigi Delgado

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