«Ci vorrebbero più donne protagoniste nei negoziati»
«La guerra è un male che attanaglia la vita dei popoli da sempre, i quali ne subiscono le dirette conseguenze con perdita di vite e danni generalizzati. Il sito warsintheword.com ne ha segnalati 70 in essere. Riuscire a mettere al tavolo i contendenti per una tregua o per farle cessare risulta una operazione difficile, con percentuali più alte per i fallimenti delle trattative. Solo negli ultimi decenni, tra Ucraina e Russia, Yemen, Siria e quelle nel continente africano, gli sforzi per arrivare ad un cessate il fuoco, sono stati ad ora vani. Difficile che due fazioni in lotta che si combattono in marniera cruenta con metodi crudeli possano poi trovare un accordo di pace che sia accettato e in linea con gli obiettivi di entrambi i contendenti. La cosa che tuttavia è stata riscontrata come motivo di percentuale di insuccesso risulta essere la composizione dei gruppi che sedevano ai tavoli delle trattative, ovvero gruppi di soli uomini. Le donne non venivano nemmeno considerate come mediatrici o facilitatrici nei processi di pacificazione. Eppure secondo studi scientificamente provati ed avvallati, le donne quando presenti, hanno portato a risultati in percentuale più alti per il raggiungimento di risultati positivi. Organismi come Onu, Osce, Ue, segnalano che la presenza femminile in funzione di mediatrici, negoziatrici, aumenta la percentuale che l’accordo regga qualche anno o che duri stabilmente. Anche come gruppi di pressione della società civile, come attiviste o impegnate in politica, la percentuale del fallimento crolla in maniera marcata. Questo per dire cosa, a tutti i livelli sia nella politica, nel mondo produttivo, nella società civile, c’è bisogno del genio femminile nei ruoli apicali e decisionali. Questo avrebbe certamente un effetto che limiterebbe il propagarsi di situazioni quale lo scatenamento di guerre, malversazioni, corruzioni e altre cialtronerie generalizzate. Per chiosare, non per ultimo, visto il ruolo che riveste, il Santo Padre ha nominato suor Alessandra Smerilli segretaria del Dicastero Vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale. Prima donna a ricoprire quel ruolo. Papa Francesco in questo decennio di pontificato ha posto la giusta attenzione sui talenti femminili per una Chiesa popolo di Dio. Come sottolinea il Santo Padre “occorrono mente, cuore, mani, per demolire logiche di potere e carrierismo».
Giovanni Ricci (Villanova)