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Coldiretti: le autorità piacentine firmano la petizione contro il cibo sintetico

Anche il Vescovo Adriano Cevolotto ha aderito alla mobilitazione. Quasi 2mila le firme già raccolte nel Piacentino

Sta suscitando grande partecipazione, da parte dei rappresentanti del mondo istituzionale e politico piacentino, ma anche da parte di tutta la cittadinanza, la petizione contro il cibo sintetico, promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition. L’obiettivo della petizione è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech. Sono oltre 200mila le firme raccolte su tutto il territorio nazionale, delle quali oltre 20mila in Emilia Romagna e quasi 2mila nella provincia di Piacenza.

Tra i firmatari piacentini ci sono già i parlamentari Tommaso Foti e Elena Murelli, il consigliere regionale Matteo Rancan, molti sindaci e assessori del territorio a cominciare dalla sindaca di Piacenza Katia Tarasconi e atleti e sportivi, tra cui l’allenatore della Gas Sales Bluenergy Lorenzo Bernardi, insieme alla presidente e ad alcuni giocatori. Anche il Vescovo della Diocesi di Piacenza e Bobbio Monsignor Adriano Cevolotto ha dato il suo appoggio alla mobilitazione, firmando la petizione. A livello regionale hanno inoltre già aderito il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi.

Si tratta – spiega il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli - di fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. La petizione può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti e al Mercato Coperto di Campagna Amica, in via Farnesiana, 17 a Piacenza. Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2021 sono stati raccolti 1,4 miliardi di dollari, con una crescita del 23mila% rispetto al 2016.

Per quanto riguarda la “carne” da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non è carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali. “Le bugie sul cibo in provetta confermano che ci sia una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione” afferma Gallizioli nel sottolineare che “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

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