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Spostamenti, «Limitazioni insensate: deroghe per comuni di confine e ristori basati su fatturato»

Torna a farsi sentire in Consiglio provinciale la voce dei sindaci (Quintavalla e Albertini) per chiedere deroghe agli spostamenti: «Tanti negozi nella Bassa hanno già chiuso i battenti»

Comuni di confine con Regioni diverse. Torna a farsi sentire in Consiglio provinciale la voce dei sindaci per chiedere deroghe agli spostamenti. «Sono insensate le limitazioni previste attualmente dai Dpcm» dice Luca Quintavalla, sindaco di Castelvetro, aggiungendo le gravi problematiche riscontrate sul fronte economico e commerciale: «I Cremonesi, che rappresentano l’ottanta per cento del fatturato dei nostri negozi non possono raggiungere Castelvetro e i miei concittadini non possono fare il contrario. Molti negozi hanno già chiuso e ogni giorno mi trovo persone che mi segnalano questa difficoltà». Stessa problematica riscontrata dal sindaco del Comune di Alta Val Tidone, Franco Albertini, il cui territorio confina con la provincia di Pavia.

Sono 17 i comuni Piacentini che confinano con Lombardia, Piemonte e Liguria. «E’ una questione vitale per i territori» dice Quintavalla che ha presentato in Consiglio un ordine del giorno per impegnare la Provincia e alla presidente Patrizia Barbieri di farsi portavoce della situazione, tramite l’Unione delle Province Italiane, presso gli organi di Governo. In particolare si chiede la possibilità di spostamenti delle persone entro un limitato raggio chilometrico o da/verso Comuni confinanti, indipendentemente dalla Regione di appartenenza e dalla dimensione dei Comuni, eventualmente previo accordo tra i Comuni medesimi con la supervisione delle Prefetture competenti; e la possibilità di agevolazioni fiscali e/o ristori per le attività economiche più colpite aventi sede nei Comuni confinanti e collegati con altra Regione e che dimostrino di essere particolarmente penalizzate da questa situazione. «Non più quindi un aiuto basato sui codici Ateco ma sul fatturato perso dagli imprenditori», chiede il sindaco di Castelvetro.

«Le norme generali del Governo non possono tenere conto delle situazioni specifiche dei Comuni e necessitano di un inquadramento migliore», dice il sindaco di Gragnano Patrizia Calza che insieme al consigliere provinciale Antonio Levoni ha apprezzato l’iniziativa di QUintavalla. Chiede deroghe per incontrare parenti («abolire la limitazione dei 30 chilometri») il consigliere Bursi, mentre Barbieri ha proposto di coinvolgere non solo Comuni e Prefetture, ma anche le Regioni interessate, «previa la valutazione dell’andamento epidemiologico».

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