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Consulta territorio e ambiente, presentato un documento di proposte per lo sviluppo urbanistico della città

«Chiediamo che la redazione del Pug sia il più partecipata possibile dalla comunità piacentina, in modo che possa esprimere davvero la direzione del proprio sviluppo e del proprio futuro in merito a numerosi argomenti di interesse collettivo»

La Consulta Territorio e Ambiente, a seguito del confronto con l’Amministrazione comunale in merito agli adempimenti della legge urbanistica regionale ed in particolare alle manifestazioni di interesse per lo sviluppo urbanistico, nella giornata di martedì 23 ottobre ha presentato un documento di proposte e osservazioni da sottoporre al consiglio comunale. Fin dal suo insediamento, la consulta si è occupata dei problemi urbanistici sul tappeto in tre successive assemblee, in cui l’assessore all’urbanistica Erika Opizzi ha illustrato le posizioni dell’Amministrazione e si è confrontata con le associazioni facenti parte della consulta. La nuova legge regionale urbanistica n.24 del 2017 stabilisce i principi fondamentali, proponendosi di contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile, favorire la rigenerazione dei territori già urbanizzati, tutelare e valorizzare il territorio nelle sue caratteristiche ambientali.

La redazione del Pug sarà anticipato dalla Valsat (valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale): tale rapporto dovrà costituire una parte integrante del piano, con riferimento alle ragionevoli alternative idonee a conseguire gli obiettivi perseguiti e i relativi effetti sull’ambiente e sul territorio. In sostanza, la nuova programmazione territoriale, «non dovrà basarsi sulla disponibilità dei terreni privati o sulle richieste di completamento del territorio già urbanizzato, ma solo su una rigorosa valutazione degli impatti ambientali connesse alle alternative disponibili».

«Chiediamo che la redazione del Pug sia il più partecipata possibile dalla comunità piacentina, in modo che possa esprimere davvero la direzione del proprio sviluppo e del proprio futuro, interrogandosi sullo svuotamento del centro storico a vantaggio delle frazioni e dei comuni di cintura, che ha prodotto un preoccupante processo di desertificazione della città, oltre alla proliferazione indiscriminata della grande distribuzione e dell’e-commerce invece che decise misure di tutela del commercio di vicinato», hanno spiegato. «E ancora, un ulteriore sviluppo della logistica invece che virtuosi processi di re-industrializzazione manifatturiera basata sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica, oltre che la progressiva riduzione delle risorse destinate alla gestione del verde e la sottovalutazione della progressiva crescita della popolazione immigrata, ignorando il fabbisogno di abitazioni che impediscano pericolosi processi di ghettizzazione e mancata integrazione».

«Sono anni che a Roncaglia - racconta con amarezza Paolo Veneziani, portavoce degli abitanti della frazione - e zone limitrofe non viene fatto niente: fino ad ora la situazione non è cambiata, anzi, possiamo dire che sia peggiorata. Devo spendere parole contro l’attuale amministrazione, visto che si era proposta come amministrazione delle frazioni e che non avrebbe aumentato la logistica. Mi fanno solo venire il nervoso».

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