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Container didattici per Respighi e Colombini in viale Malta: a settembre trasloco per 800 studenti

Sopralluogo della Provincia di Piacenza nel sito che sarà riqualificato per accogliere i prefabbricati in cui si alterneranno per 14 mesi 40 classi dei due licei, nel corso degli interventi di adeguamento sismico previsti nelle rispettive sedi

Moduli container in viale Malta per circa ottocento studenti di Respighi e Colombini: una quarantina le classi – venti per liceo, la scelta spetta ai dirigenti scolastici – che nel settembre prossimo inizieranno le lezioni nelle aule e negli spazi didattici dei prefabbricati (sopra e sotto un'immagine del rendering del progetto), lasciando spazio agli interventi di adeguamento sismico previsti nei due istituti superiori di Piacenza.

Lavori finanziati dai fondi europei del Next Generation Eu - veicolati attraverso il Pnrr – con importo pari a 3milioni 121mila euro per il liceo di viale Beverora (a cui si sommano 587mila euro stanziati dalla Provincia), e di 1milione 800mila euro per il liceo Respighi. A illustrare tempi e modalità del trasloco i referenti della Provincia, nel corso del sopralluogo nel sito cittadino individuato come sede dei container didattici; l’area demaniale adiacente al parcheggio di viale Malta, posta tra la Questura e l’ex punto vaccinale.

Circa 5mila metri quadri in stato di abbandono dove a breve è previsto l’avvio del cantiere per la prima fase di urbanizzazione – 117mila euro a carico dell'Ente di via Garibaldi – che consentirà di posizionare i due blocchi da 1200 metri quadri. Il noleggio ha la durata di quattordici mesi - scadenza dicembre 2024 - per una spesa complessiva di 1milione 400mila euro, sostenuta dalla Provincia insieme all’acquisto di banchi e arredi (100mila euro) per allestire aule e spazi didattici.

                                     Container didattici per Respighi e Colombini in viale Malta (1) (FILEminimizer)-2

«La necessità di ricorrere a questa soluzione è derivata dal fatto che, a differenza di come si sta procedendo al liceo Gioia, non è possibile mantenere gli studenti in classe – precisa Patrizia Calza, vicepresidente della Provincia - perché le caratteristiche strutturali degli edifici non consentirebbero l’esecuzione dei lavori garantendo la sicurezza dei ragazzi. Ci sono due aspetti principali da sottolineare; il primo è la riqualificazione di questo luogo (sotto un'immagine dello stato attuale) che al termine dei lavori sarà più gradevole e di maggiore valore, grazie alla sostituzione della vegetazione spontanea con alberi - quali in noci, ippocastani, acacie - in grado di consentire un più efficace assorbimento della CO2 e un maggiore abbattimento della temperatura nei mesi estivi. Il secondo è che non si può decidere quando iniziare e quando finire; gli uffici sono caricati di un lavoro abnorme, perché nello stesso periodo di tempo ci sono circa 14 edifici nel Piacentino interessati dai lavori. I tempi del Pnrr sono dettati dai decreti ministeriali e quindi non si possono procrastinare nel tempo».

                                 Container didattici per Respighi e Colombini in viale Malta (3) (FILEminimizer)

«Abbiamo da subito iniziato il confronto con i dirigenti scolastici - aggiunge la consigliera provinciale Paola Galvani - per capire con loro quali fossero le soluzioni migliori; inizialmente abbiamo pensato alle aree di proprietà della Provincia, come la caserma di viale Dante, che però è in un posto molto più lontano dalle due scuole, e questo creava non pochi problemi per l’orario didattico di studenti e docenti, che avrebbero avuto un tempo di spostamento tra sede e container incompatibile, con tanti tempi morti. Abbiamo quindi cercato un’area che fosse baricentrica; questa è sicuramente una soluzione ottimale, perché si trova a distanza di qualche minuto a piedi sia da un liceo che dall’altro. I container sono molto belli e si potrà svolgere la consueta attività didattica in una situazione confortevole».

«Questi anni - conclude Calza - comporteranno sicuramente dei disagi e dei problemi, però poi i ragazzi potranno davvero dirsi sicuri, anche in caso di calamità naturale e questo è sicuramente un aspetto migliorativo».

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