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Fare impresa in montagna / Farini

Dai giovani promozione e servizi per la montagna: «Tamponiamo gli effetti dello spopolamento»

Le realtà cooperative di "Comunità Valnure" a Pontedellolio e "Magnifica Università di Valnure" a Farini, nate per aiutare i piccoli produttori della zona o per organizzare eventi in un territorio di montagna

Sono nate per aiutare i piccoli produttori della zona, che non hanno tempo e forze per partecipare alle fiere e promuovere la vendita dei propri prodotti. Oppure per organizzare eventi in un territorio un po’ avaro di iniziative. In Alta Valnure due “cooperative sociali di comunità” da qualche anno rivendicano uno spazio e s’impegnano per ampliare l’offerta dei servizi della montagna.

QUI PONTEDELLOLIO – LA “COMUNITA' VALNURE”

«In Valnure vivono e lavorano molti produttori agroalimentari o attività eno-gastronomiche, che lavorano molto tutta la settimana. Non riuscendo a promuoversi, partecipando agli eventi, siamo nati noi nel 2018, per colmare questa esigenza». Samuele Risoli, presidente della cooperativa "Comunità Valnure”, sintetizza così la fondazione di questa realtà. «Le aziende si ritrovavano piene di inviti, in particolare provenienti dal lodigiano e dal milanese, mercati interessanti. Ma come può un agricoltore o un allevatore impegnare le sue domeniche nella promozione?».

Samuele Risoli

La coop, a sua volta, organizza eventi. Ha 14 soci, quattro lavoratori (due a tempo pieno, due a chiamata per gli eventi) e coinvolge i comuni di Pontedellolio, Bettola, Farini e Ferriere. Somministra cibo e vino in diverse occasioni e allestisce suoi spazi alle fiere, anche grazie all’aiuto fornito dal “Gal del Ducato”.

«I nostri soci abitano e operano tra Pontedellolio e Ferriere - precisa Risoli -, ma qualche azienda nostra partner è situata anche leggermente al di fuori dei confini dell’Unione Alta Valnure. È una rete locale e vicinale che cerchiamo in tutti i modi di promuovere e spingere. L’obiettivo è creare qualche posto di lavoro e aiutare a rimanere in questo territorio».

Principalmente la Comunità Valnure frequenta eventi e feste. Su 52 weekend in un anno la cooperativa è “in giro” per la metà. «Facciamo due fiere al mese. Purtroppo il Covid ha spazzato via per un anno tutti gli eventi, proprio quando ricevevamo molti inviti. Ma da quel momento abbiamo iniziato a portare la merce in giro, con il “porta a porta”, in Lombardia, nelle province di Lodi, Cremona, Milano, attività che funziona tuttora. I nostri clienti sono famiglie, privati, che ci hanno conosciuto alle fiere o sul web. Ristoranti e Partite Iva, invece, trattano direttamente con il produttore».B

Il modello della “coop di comunità” può funzionare? «Sì, se si adatta alle esigenze del mercato. Rimane in piedi se è sostenuta dalle amministrazioni locali, che ad esempio possono coinvolgerci in varie attività. Ad esempio, a Pontedellolio, ci siamo dati da fare nella cura del verde per un anno e mezzo. Il Comune aveva bisogno di una mano, fino a quando non è riuscito ad assumere un cantoniere in più. Ora lavoriamo anche nel servizio di apertura e guardiania del palazzetto dello sport».

Risoli ribadisce però che «il focus principale rimane il mondo agroalimentare», ma «ci rendiamo disponibili per diversi scopi. In montagna le coop di comunità sopperiscono a problemi legati ai servizi. L’Alta Valnure non è messa male come altre realtà montanare d’Italia - nell’alto reggiano un gruppo di cooperative gestiscono tutti i servizi -, ma cerchiamo di stoppare un possibile trend negativo».

QUI FARINI – LA MAGNIFICA UNIVERSITA’ DI VALNURE

Anche la cooperativa di comunità “Magnifica Università di Valnure” è nata a fine 2018, un po’ più in alto nella vallata. «Abbiamo sentito l’esigenza - spiega il presidente Gabriele Gioia - di colmare un vuoto a Farini e in montagna, per sviluppare progetti che potessero creare lavoro per i giovani e coprire i servizi che pian piano vengono meno. Abbiamo capito che la forma d’impresa più adatta poteva essere quella della “cooperativa sociale di comunità”».

Cosa occorreva colmare? «Tamponare tutti gli effetti negativi che stanno travolgendo la montagna, dallo spopolamento causato dalle mancanze di opportunità, alla mancanza di servizi. Non si può delegare tutto al volontariato, alle associazioni e alle pro loco. Perché non trasformare in una professione quello che manca?».

La coop - che ha sei soci e qualche collaboratore estivo, prevalentemente di Farini e Bettola - è partita dalla gestione estiva del centro sportivo di Farini, rendendo più attrattivo il capoluogo. «Senza la “Contrada del Priore” (questo il nome dell’attività) ciGabriele GIoiasarebbe stata poca animazione a Farini, tra Covid e altre situazioni»¸ aggiunge il giovane Gioia.

Nel tempo ha coltivato relazioni con imprese e associazioni del territorio, come Pro loco di Farini e Avis: «Il servizio di ristorazione della “Contrada del Priore” a Farini, ad esempio, è gestito proprio insieme alla “Cooperativa Valnure”».

Su quale fronte vorreste impegnarvi di più? «Il sociale. Faccio un esempio: il recapito pasti e medicine, attività partite con il Covid, tende a scomparire, se non viene strutturato. Il volontariato dà sempre una mano nell’emergenza, poi però bisogna essere maggiormente organizzati nel tempo. La speranza è che i comuni ci coinvolgano. Siamo uno dei bracci operativi del Comune di Farini, auspicheremmo una collaborazione più stretta. Altrimenti a perderci è il nostro piccolo paese».

La coop vorrebbe proseguire nel suo impegno al centro sportivo: «Il bando scade quest’anno, l’ente non dà segnali di continuità, sarebbe un peccato». La strada da imboccare dovrebbe essere quella della “co-progettazione”. «È prevista dalla Legge - osserva Gioia - soprattutto nel sociale. Privato e pubblico possono costruire un modello giusto per rispondere ai bisogni del territorio, dando così lavoro ai giovani che rimangono a vivere in queste zone». Nel frattempo quest’estate la cooperativa ospiterà e organizzerà a Farini il campionato italiano di Enduro, un campionato regionale Emilia e Piemonte di Enduro e la Monferraglia dedicata ai ciclomotori.

«Ci stiamo dando da fare - conclude il presidente Gioia - anche, con un progetto della coop “Eureka” dal titolo “Idee ad alta quota”. L’obiettivo è quello di dare vita a corsi di formazione che possano mettere in luce sviluppi professionali nelle zone di montagna di Valtrebbia e Valnure».

la Contrada del Priore-2

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