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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Ponte dell'Olio

Corone di papaveri, di alloro e ciclamini per ricordare il capitano “Mack” e i partigiani della Valnure

Conclusa ad Albarola la visita in Valnure della delegazione anglo americana che ha onorato il 75esimo anniversario della morte del capitano inglese Archibald Mackenzie (nome di battaglia “Mack”)

Conclusa ad Albarola la visita in Valnure della delegazione anglo americana che ha onorato il 75esimo anniversario della morte del capitano inglese Archibald Mackenzie (nome di battaglia “Mack”), ucciso dai fascisti, insieme ai partigiani Giuseppe Carini e Pietro Merli. La deposizione di corone di papaveri, di alloro e di ciclamini ai piedi del monumento che, dal 1969 a fianco la strada che da Albarola conduce alla cava di marna, ricorda i partigiani caduti in val Nure nella lotta di Liberazione della seconda Guerra mondiale, ha concluso in una atmosfera di grande partecipazione, il programma di cerimonie commemorative organizzate dal Comune di Ponte dell’Olio con l’ANPI e dai comuni di Rivergaro, Vigolzone e Bettola. Coprotagonista la delegazione anglo americana composta di parenti del capitano Mack, vicecomandante della Divisione Val Nure, combattente inglese caduto ad Albarola nei giorni della liberazione di Ponte dell’Olio dalla occupazione nazi-fascista.

“Noi inglesi ha detto un membro della delegazione, associamo il papavero al ricordo di chi ha perso la vita in guerra, osservando le foto dei membri della nostra Famiglia Reale può capitarvi di notare una spilla a forma di papavero rosso appuntata sugli abiti”. Tanti i cittadini presenti e le autorità. Tra queste i sindaci Paolo Negri (Bettola) e Gianluca Argellati (Vigolzone) con gli assessori Lucia Serena e Giulio Borlenghi, l’assessore Jonathan Papamarenghi (Piacenza), Corinna Poggi (Rivergaro); rappresentanti della Provincia, di Prefettura, Questura, Forze armate e Associazioni.

La solenne commemorazione, presieduta dal vice sindaco Fabio Callegari, era iniziata nella Sala del Consiglio comunale di Pontedellolio dove ha dominato la commozione alla proiezione del filmato curato dallo storico Claudio Oltremonti con le riprese originali dei funerali dei partigiani Mack, Giuseppe Carini, Pietro Merli, Giuseppe Marchesi e Sergio Gasperini celebrati a Bettola nell’ottobre 1944 da don Giovanni Bruschi.

ARCHIBALD MACKENZIE nacque a Londra il 22 ottobre 1914.  Fu a Winchester che il futuro “Capitano Mack” formò la propria personalità e il proprio carattere. Chiamato alle armi nel 1936, entrò nel reggimento Cameron, degli alpini di sua Maestà la Regina, presso il primo battaglione, nel sud dell'Inghilterra. Fu poi inviato presso il secondo battaglione stanziato a Gerusalemme con il quale si trasferì poi in Egitto, in Libia, Grecia e Cipro. Promosso al grado di Maggiore nell'ottobre del 1941 e ritornato al suo battaglione come Comandante di compagnia, nel maggio 1942 fu fatto prigioniero a Tobruk e spedito in Italia dove fu tenuto prigioniero presso il campo di Veano (Villa Alberoni).

Fuggì nel settembre del 1943 con altri 200 ufficiali che in gran parte raggiunsero il confine svizzero. Mack scelse invece di entrare nella formazione dei partigiani dove divenne vicecomandante della Brigata “Stella Rossa”. Nella giornata del 5 ottobre 1944 fu ucciso dalle truppe fasciste nelle adiacenze di Albarola con i compagni partigiani Giuseppe Carini e Pietro Merli. In precedenza nel Consorzio Agrario di Vigolzone erano stati colpiti a morte i partigiani Giuseppe Marchesi e Sergio Gasperini. I funerali di tutti e cinque i partigiani, come detto, furono celebrati a Bettola.

Alle doti di umane e di combattente - ha testimoniato l’ing. Rinaldo Paganini – va riconosciuto al comandante Mack il merito della riorganizzazione dei lanci di materiale bellico dagli aerei alleati che il più delle volte erano intercettati dalle truppe nazifasciste. Mack studiò e rese esecutivi piani di volo e coordinate di lanci aerei che secondo le sue istruzioni furono indirizzati nella radura di Monte Lama (Morfasso) e a Prato Grande di Pertuso (Ferriere) consentendo l’efficiente armamento per le truppe partigiane piacentine.

Oggi – ha detto il presidente provinciale dell’Anpi Stefano Pronti - è il 75° anniversario della morte del Cap. Mackenzie e noi gli rendiamo omaggio per tutto quello che ha fatto per la Resistenza: si è dedicato ad addestrare i giovani partigiani inesperti all'uso delle armi e alle tattiche di combattimento, ha condotto azioni incisive contro il nemico nazifascista, ha aiutato i suoi connazionali sia nel rientro ai corpi militari sia nei collegamenti della missione alleata con il servizio informazioni inglese sia nella sollecitazione di lanci aerei di materiale bellico e di generi di necessità. Ha rinunciato a rientrare nei suoi reparti per stare al fianco dei partigiani piacentini, mettendo in pratica il motto del suo reggimento: "Più tenace della tenacia". La sua alta formazione umanistica associata alla disciplina militare favorirono la sua signorile sensibilità, che lo ha reso molto amato tra i partigiani e tra la popolazione, ancora oggi. Egli è il simbolo del valoroso patriota che ha combattuto non solo per il suo Paese, ma per l'Europa, per schiacciare il male assoluto del nazismo e il totalitarismo antilibertario del fascismo, come se la grande patria fosse l'Europa, ispirandosi alla sua Inghilterra, la più antica paladina della democrazia e del diritto. Il Cap. Mack ebbe anche il merito di tenere compatta la sua brigata di fronte all'asprezza del comandante Montenegrino e di mantenere un rapporto di vera amicizia con i suoi sottoposti.

Siamo onorati di ricevere oggi una delegazione formata da inglesi e americani, che ci riportano allo sforzo fatto dalle Forze alleate per restituire all'Europa la libertà, la pace, la vita democratica e vediamo nel Cap. Mack l'esempio di chi ha sacrificato la sua vita per i più nobili ideali, che ha sacrificato il suo presente per il nostro futuro.

Sono seguiti gli interventi di Shaun Hullis, storico e docente alla St. Benedict School di Londra che ha pubblicato il libro “Captain Corageous”, dello studioso della storia sulla Resistenza Romano Repetti, dei partigiani Rinaldo Paganini e Luigi Romani che come – Agostino Covati, Renato Cravedi e Ugo Magnaschi pure presenti – hanno combattuto con il capitano Mack. Bryce e Blair Willis, figli del pilota Usa Red, presenti con le famiglie e i giovanissimi nipoti, hanno donato la grande bandiera americana che aveva coperto la bara del papà. I giovani studenti della Scuola Media di Ponte dell'Olio hanno presentato un loro lavoro didattico e la signora Maria Baldini ha mostrato l’encomio solenne conferito al nonno Francesco Campominosi firmato dal generale Alexander, per l’aiuto dato ai membri delle forze armate alleate. Atto finale delle celebrazioni a Pontedellolio gli onori ai Caduti con l’esecuzione al Parco del Municipio-Villa Rossi degli inni nazionali inglese, americano e italiano da parte del Corpo bandistico pontolliese.

Il ricordo del capitano Mack - Oreste Grana/IlPiacenza

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