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Covid-19, impennata a Piacenza: in una settimana +310% di positivi

Identificati 82 nuovi casi, con un'incidenza pari a 29 ogni 100mila abitanti, a 50 il passaggio in zona gialla. Il direttore generale dell'Asl Baldino: «Progressione impressionante, vaccinarsi e continuare ad essere prudenti»

«Nell’ultima settimana sono stati identificati 82 positivi al Covid-19, due settimane fa erano 9, la settimana scorsa 20: i numeri sono ancora molto bassi ma la progressione è impressionante, chiaramente esponenziale, con un aumento del 310%». Un «deciso peggioramento» e una situazione «allarmante» per il direttore generale dell’Asl di Piacenza, Luca Baldino, che ha voluto commentare i dati emersi dall’ultimo report settimanale – dal 5 all’11 luglio – relativo all’andamento dell’epidemia sul territorio. Numeri che evidenziano una decisa impennata dei contagi, con un’incidenza passata da 3 positivi ogni 100mila abitanti (tre settimane fa) agli attuali 29, a fronte di una crescita media di nuovi casi ogni 100mila abitanti pari a 12 in Emilia-Romagna (+ 55,5%) e di 13 in Italia (+ 51,7%).

«Abbiamo un trend di ripresa dei contagi - spiega il dg - i numeri in assoluto non sono preoccupanti, ma ricordo che siamo quasi a 30 ogni 100mila abitanti e a 50 è fissata la soglia della zona gialla. Il perché di questa progressione è la diffusione della variante Delta che sta prendendo il sopravvento e probabilmente nel giro di qualche settimana sarà l’unica presente sul territorio. Una variante più contagiosa e questo crea una situazione di allarme. L’elemento tranquillizzante è che grazie all’effetto della vaccinazione e del contact tracing non abbiamo conseguenze in termini di ricoveri e decessi».

«L’incidenza è particolarmente concentrata sulle fasce giovani, le meno vaccinate – sottolinea Baldino – ricominciano a risalire le persone in isolamento e registriamo un leggero incremento degli accessi in pronto soccorso. La variante Delta sta cominciando ad agire, si sta diffondendo dalla Lombardia in Emilia-Romagna, e Piacenza ne sta facendo le spese per prima. La buona notizia è che i vaccini proteggono in maniera quasi assoluta dalle gravi conseguenze dell’essere contagiati».

«Lancio un appello ai concittadini: non bisogna pensare che il Covid ormai ce lo siamo lasciati alle spalle, può mordere ancora, sicuramente non ci ritroveremo più in una situazione come quella passata, ma c’è ancora.  Due le azioni fondamentali: vaccinarsi - stiamo aprendo delle agende estemporanee con open day - e continuare ad essere prudenti, non chiediamo di andare oltre a ciò che è previsto, però rispettiamo le norme. Al chiuso la mascherina deve essere portata e anche all’aperto, se ci si accorge che un assembramento non è evitabile. In ultimo non abbassiamo la guardia neppure con i sintomi: invito chi abbia sintomatologia, come raffreddore, febbre, congestione nasale o i sintomi che ormai conosciamo bene, a segnalarli al medico curante».

All’appello si unisce anche il responsabile del dipartimento di Sanità Pubblica, Marco Delledonne: «Non c’è una corsa all’ospedalizzazione, ma i positivi stanno aumentando, anche nel resto d’Europa, e abbiamo visto le misure prese in Spagna e Francia. Il rischio, oltre a quello grave sulla propria salute, è che ci richiudano per l’alto numero di contagi - sottolinea - perciò l’appello è di utilizzare il più possibile la prudenza, soprattutto nelle situazioni di aggregazione».

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