Crisi energia e materie prime: «Numeri spaventosi capaci di creare voragini nei bilanci»
I primi cittadini firmatari chiedono sostegno a governo e parlamento: «Le nostre sole forze di amministratori locali stavolta non possono farcela»
Energia e materie prime, appello alle istituzioni di 14 sindaci piacentini: «Sostegno ai Comuni per fronteggiare la crisi». A firmare la nota stampa Alessandro Chiesa (Ponte dell'Olio), Franco Albertini (Alta Val Tidone), Romeo Gandolfi (Fiorenzuola), Paolo Negri (Bettola), Gianluca Argellati (Vigolzone), Gimmi Distante (Monticelli d'ongina), Manuel Ghilardelli (Ziano), Simone Maserati (Gazzola), Roberta Battaglia (Caorso), Stefano Boselli (San Pietro in Cerro), Andrea Balestrieri (Gossolengo), Davide Zucchi (Alseno), Paolo Calestani (Morfasso) e Donatella Alberoni (San Giorgio).
«In qualità di rappresentanti delle nostre comunità - scrivono - desideriamo esprimere la massima preoccupazione per la grave situazione riguardante la crisi energetica e delle materie prime. L'epidemia, che in questi giorni si accinge a superare i due anni di durata, ha già messo fortemente alla prova la tenuta del tessuto socioeconomico nazionale, in particolare di zone come la nostra ove fin dai primi mesi del 2020 se ne sono manifestati gli effetti peggiori». «I nostri Comuni sono stati in prima linea - sottolineano - subito dopo medici e infermieri, per aiutare e sostenere la popolazione e le attività economiche dei territori nel far fronte a questa terribile fase storica, peraltro ancora in corso. Dopo i primi segnali positivi di una normalità sulla via del ritorno, grazie soprattutto agli effetti della campagna vaccinale che ha raggiunto circa il 90% degli italiani, gli avvenimenti internazionali hanno portato ad abbattersi sulle teste di tutti noi un'altra scure non secondaria, rappresentata da un vortice crescente di aumento dei costi di bollette e materie prime con cui famiglie e imprese hanno già iniziato a fare i conti negli ultimi mesi del 2021, confrontandosi con incrementi di costi anche del 100% rispetto allo stesso periodo dell'annata precedente. Stessa cosa vale per noi Comuni, sentinelle del territorio, che abbiamo nella spesa energetica e per riscaldamento la seconda voce del bilancio appena dopo il sociale».
«Sono numeri spaventosi quelli che vengono consegnati alle nostre ragionerie in queste settimane – aggiungono - capaci di creare voragini nei bilanci e di compromettere l'erogazione dei servizi essenziali. É questa la motivazione per cui, tramite la Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), era stato richiesto al Governo di inserire un apposito fondo appena superiore ai 500 milioni di euro (pochissimo rispetto agli 800 miliardi di spesa complessiva dello Stato) nella Legge di bilancio 2022, finalizzato a supportare le finanze comunali». «Richiesta, purtroppo - concludono - al tempo ignorata e ad oggi ancora inascoltata, nonostante il tempo passi e l'ora cruciale nella quale tirare le somme si avvicini. Chiediamo pertanto ad ogni rappresentante di Governo e Parlamento che tale istanza sia ripresa in mano e seriamente considerata, per non costringerci a compiere gesti totalmente controproducenti per la collettività quale può essere l'aumento forzato dell'imposizione fiscale. I nostri bilanci, sempre tenuti nel massimo ordine, e le nostre sole forze di amministratori locali stavolta non possono farcela senza la mano tesa dello Stato».