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Sicurezza

«Cultura della tolleranza e immigrazione irregolare sono un problema per la sicurezza»

Intervento del sindacato di Polizia Siap dell'Emilia-Romagna: «Ogni provvedimento di lotta contro la criminalità, in un Paese dove si trovano sponde politiche per l’eliminazione del 41 bis, trova ostacoli umanitari che hanno il sapore di altro»

«È una escalation di violenze quelle che oramai da anni si verifica sui treni, nelle stazioni ferroviarie e nelle zone adiacenti. Ogni giorno, in tutta la regione, si consumano violenze contro poliziotti e controllori, come se nulla fosse. L’ultimo episodio a Piacenza pochi giorni fa». 
Così in una nota interviene il sindacato regionale di polizia Siap dell'Emilia-Romagna.

Scrive il segretario regionale Sandro Chiaravalloti: «A parte gli organici ridotti all’osso - situazione ormai risaputa e più volte denunciata da tutti i sindacati, e che riguarda tutta la Polizia di Stato sul territorio nazionale per colpa di mancati investimenti e progetti a lungo termine - ormai si vive alla giornata, affrontando i problemi solo quando sono all’esasperazione. Vedasi ad esempio il problema rilascio passaporti in tutte le questure del Paese. Vedasi la carenza di personale negli Uffici della Polizia Stradale (Piacenza è al collasso). Vedasi uffici operativi, anticrimine, immigrazione ecc. Chiedere solo più personale è facile. E’  la cultura della tolleranza l’altro vero problema. Del nascondere la polvere sotto il tappeto, che ci sta portando alla deriva. Ogni provvedimento di lotta contro la criminalità, in un Paese dove si trovano sponde politiche per l’eliminazione del 41 bis, trova ostacoli umanitari che hanno il sapore di altro. Di interessi politici. Ogni giorno, centinaia e centinaia di operatori delle forze dell’ordine finiscono all’ospedale, ogni giorno operatori che controllano il buon funzionamento dei servizi - biglietti ferroviari, biglietti metro, biglietti bus ecc – finiscono all’ospedale.  Nonostante questo, guai a chiedere pene più severe, carcere certo, tornelli alle stazioni. E chiediamocelo chiaramente: chi sono queste persone che usano violenza? Quanto influisce l’immigrazione irregolare, truffaldina in questo territorio di insicurezza, di degrado, di violenza? Quanto influisce negativamente quella politica che si fa scudo sulle vittime umane per difendere un sistema ipocrita da tratta di esseri umani? L’ho scritto venti anni fa che si sarebbe arrivato a questo. Era visibile a tutti. Eppure ci siamo, determinati luoghi, come i treni e le stazioni ferroviarie, sono terre di nessuno. A Piacenza, ma anche in altre città, negli Uffici  di polizia ferroviaria, a fronte degli organici insufficienti, si sta andando avanti grazie ad orari in deroga, che i sindacati hanno sottoscritto con responsabilità. Ma non si può andare avanti sempre e solo grazie alla nostra responsabilità. Attendiamo da questo Governo una sterzata netta sugli investimenti e sulle pene. Non solo certe, ma anche più severe e da detenuti e senza sconti, quando si usa violenza a chi serve la comunità, l’interesse pubblico, lo Stato».

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