rotate-mobile
Giovedì, 28 Settembre 2023
Attualità

Da Helsinki nel ricordo dell’oro olimpico di Pino Dordoni

Diario del viaggio nei paesi dell’Est e nel nord Europa di Carlo Devoti

Quarta corrispondenza con le note di viaggio che il maestro di sport Carlo Devoti, ambasciatore dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, sta compiendo nei paesi dell’Est Europa per rinnovare i rapporti di collaborazione con associazioni ed enti partner di numerose edizioni del Festival Internazionale dei Giovani da lui organizzato per 15 anni a Casa Montagna Ferriere e negli ultimi anni in provincia di Parma.

Il 6 novembre parto da Saint Petersburg al mattino presto felice di aver colto, nelle tre giornate di soggiorno, una buona parte di ciò che può offrire a chi la visita con il cuore aperto. Sta nevicando ma sulla strada che conduce a Vyobor sono già in azione gli spargisale. Arrivo così in breve tempo al confine con la Finlandia che insieme a quello georgiano sono gli unici due aperti ma, comunque, da poco vietati ai cittadini russi sprovvisti di visto. Qualche tempo fa non era infatti richiesto il visto ma ora l’enorme flusso di cittadini russi che desideravano espatriare per non essere reclutati e mandati al fronte, ha costretto il governo a correre ai ripari. Passo la frontiera senza difficoltà e la prima cosa che noto è il prezzo del carburante che, in euro, passa da 0,90 euro a 2,20.

Transito per la bellissima autostrada parte della quale costeggia il mare Baltico ed arrivo ad Helsink a cui sono legato da bei ricordi. In primis è lì che vestii per la prima volta la maglia azzurra della Nazionale di pallavolo durante lo svolgimento della Coppa Occidentale 1969 la cui finale si tenne nel Palazzo del Ghiaccio (nella foto sono il quinto da sinistra). Poi non secondario è lì che risale il primo ricordo dell’atletica leggera grazie alla vittoria del piacentino Pino Dordoni, alle Olimpiadi del 1952, che si aggiudicò la medaglia d’ oro nei 50 km di marcia stabilendo il record mondiale e distanziando il secondo arrivato di oltre due minuti.

Pino, inoltre aveva rapporti di parentela con la famiglia Maccagni di Bettola che veniva a trovare insieme a sua moglie che lì trascorreva parte delle sue vacanze. Avevo 6 anni ma ricordo ancora la sua esibizione del 1953 in Piazza Colombo applaudito da tutta la comunità. A Pino, inoltre sono molto riconoscente perché si fece garante della mia persona allorquando decisi di partecipare al Bando di concorso per titoli ed esami che consentiva di poter entrare come allievo alla Scuola Centrale dello Sport per conseguire il titolo di Maestro di Sport del CONI. Ricordo che quando lo incontravo, insieme a Felice Baldini, a Roma allo Stadio Olimpico dove allenava gli atleti nazionali di marcia, lui ci apostrofava con parole in piacentino quasi a voler rinsaldare una comune appartenenza.

È domenica ed entro nella città semivuota faticando a trovare qualcuno che passasse di lì per invitarlo a farmi una foto davanti allo stadio Olimpico dove troneggia la statua di Paavo Nurmi siepista e mezzofondista chiamato il finlandese volante vincitore di 9 medaglie d’ oro olimpiche dal 1920 al 1928 e considerato un eroe nazionale in virtù dei grandi successi ottenuti nella corsa.

Finalmente incontro un giovane che avanza verso di me sorridendo. Leggendo la targa della mia auto mi riconosce come italiano e, parlandomi in italiano perfetto, mi dice di aver studiato e lavorato a Trieste per 10 anni e di essersi trovato molto bene. Immaginate la soddisfazione che può provare un italiano fuori sede da oltre un mese a cui vengono rivolti apprezzamenti così sinceri da uno straniero. Mi metto così in posa per lo scatto e poi mi avvio verso la nave che mi porterà a Tallin (Estonia) sulla strada per l’Italia.

Carlo Devoti

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Helsinki nel ricordo dell’oro olimpico di Pino Dordoni

IlPiacenza è in caricamento