«Dal 2016 in poi la sanità piacentina procede verso il tracollo»
I comitati per la difesa della sanità pubblica: «Un clamoroso fallimento, altro che investimenti e rafforzamenti»
«Con sempre maggiore insistenza assistiamo a cittadini che lamentano insufficienza organizzativa della sanità pubblica locale. Si imputa al Covid ed alla carenza di medici la responsabilità di tutto ma se osserviamo la realtà con onestà intellettuale dobbiamo riconoscere che tale disastro ha radici e responsabilità che vengono da lontano. Per quanto riguarda l'ospedale di Castelsangiovanni, se si vanno a vedere le denunce già avanzate nel 2016 dal Comitato di cittadini “I Castlan i disan no”, scopriremmo che tutto era già stato evidenziato riguardo il depotenziamento della risposta ospedaliera. Infatti si denunciava: chirurgia ortopedica e protesica chiusa; reparto chirurgia traumatologica chiuso; chirurgia addominale colon-retto chiusa; chirurgia d’urgenza chiusa; chirurgia oncologica chiusa; degenza ordinaria trasformata in day surgery. È bene ricordare che l'Ausl rispondeva smentendo le preoccupazioni sollevate, parlando invece di rafforzamento, investimenti previsti ecc. Cose ovviamente mai viste, anzi. A 7 anni di distanza si può dire che mai quel volantino fu così profetico, e la mancata risposta e disponibilità al confronto da parte di Ausl ed amministrazioni locali ha evidenziato l’imbarazzante incapacità delle Istituzioni nell’ascoltare, valutare e comprendere la gravissima situazione sanitaria che si stava palesando. Incompetenza? Inefficienza? Malafede? Sicuramente un clamoroso fallimento ai danni dei pazienti oggi sempre più in difficoltà nella concreta risposta della sanità pubblica territoriale, come dimostrano le lunghe liste di attesa per visite e ricoveri, i lunghi trasferimenti dovuti al depotenziamento delle rete ospedaliera provinciale, ed il disagio dei lavoratori del comparto che, come denunciato anche nel recente sciopero regionale, vede scaricare sugli operatori sanitari i tagli e le inefficienza dell'organizzazione sanitaria. Quanto sopra espresso ci porta a banalissime domande: “Alla luce di quanto accaduto in questi ultimi 7 anni, ASL di Piacenza può essere ancora credibile nella narrazione di una realtà sanitaria rassicurante? ASL di Piacenza cosa intende concretamente fare per rimediare ai servizi tolti ? ASL di Piacenza e la Conferenza dei Sindaci perché, nonostante le ripetute sollecitazioni sollevate da più parti, non sono disponibili a rivedere il fallimentare Piano Sanitario approvato nel 2017? I cittadini dopo anni di sofferenza e disagi hanno diritto a delle risposte chiare e per una volta almeno sincere».
Coordinamento Comitati per la difesa della Sanità Pubblica Piacentina